Triste parabola discendente per un giocatore numero 10 che fece piangere la Juve e adesso è costretto a ripartire dalla serie D: i dettagli
Il calcio sa essere spesso crudele. Ieri eri in cima al mondo e ti senti invincibile mentre oggi finisci ai margini dello sport che più ami. Deve aver pensato a questo un talentuoso numero dieci che fece piangere la Juve, per giunta allo “Stadium”, ma che oggi è costretto a ripartire dalla serie D per continuare a giocare al calcio. Una parabola discendente senza limiti la sua, nonostante il grande talento di cui disponeva ma frenato da un carattere per lui croce e delizia.
Nelle ultime ore è arrivato il comunicato da parte del club che beneficerà delle sue prestazioni, si tratta di sicuro di un grande colpo per l’Ospitaletto, squadra della provincia di Brescia che milita in serie D e ha iniziato alla grande la stagione. I lombardi hanno trascorsi in serie C ed è proprio lì che mirano ad arrivare, specialmente dopo questo colpo sicuramente sensazionale per la categoria.
Fece piangere la Juve, ora riparte dalla serie D! C’è il comunicato ufficiale
“La Società A.C. OSPITALETTO Franciacorta comunica di aver raggiunto l’accordo con il calciatore Amato Ciciretti per il suo trasferimento in orange”, con questa nota apparsa sui canali ufficiali del club, i bresciani annunciano l’ingaggio dell’ex fantasista di Benevento e Napoli.
Amato Ciciretti, classe ’93, nasce e cresce a Roma prima nel settore giovanile della Lazio e poi in quello della Roma, dove si intravede il suo immenso talento. Si fa notare al Benevento quando è protagonista della scalata dalla serie C alla A in tre anni da parte della “Strega”. Proprio lui è uno dei più talentuosi di quella squadra. Probabilmente l’apice è il gol segnato alla Juve allo “Stadium” con uno splendido calcio di punizione che porta avanti i campani nella sfida giocata il 5 novembre 2017. Alla fine gli uomini di Allegri riusciranno a ribaltare il match e vincere 2-1. Era la 12a giornata del campionato 2017-18, quello che vide i sanniti perdere tutte le prime 14 gare.
A gennaio di quel campionato il passaggio al Napoli dove non ha mai trovato spazio e poi una serie di prestiti in giro per l’Italia che l’hanno portato in qualche anno lontano dal grande calcio. E così la sua parabola discendente l’ha visto finire all’Ascoli, all’Empoli, al Chievo, poi al Pordenone e al Como, tutte esperienze in serie B e al massimo di una sola stagione (se non di sei mesi). L’anno scorso era finito addirittura in serie C per un nostalgico ritorno al Benevento e ora questa nuova avventura che lo vedrà ripartire addirittura dalla D.