La famiglia Agnelli è una delle più note e conosciute in Italia, ma pochi conoscevano la storia della “Cassaforte” e del suo segreto.
Non ci sono dubbi sul fatto che la famiglia Agnelli è una di quelle che ha saputo imporsi nella maniera più chiara ed evidente nella storia d’Italia del Novecento. E pensare che il loro apporto alla creazione della FIAT non fu immediato, ma Giovanni Agnelli entrò a far parte del neonato gruppo solo in un secondo momento, riuscendo comunque a diventare uno dei fondatori.
Naturalmente quando si pensa alla famiglia Agnelli la mente non va unicamente alla FIAT, ma anche la Juventus ha permesso a questo glorioso nome di diventare sempre più conosciuto. Era il 1923 quando la Vecchia Signora fu rilevata dagli Agnelli e da quel momento iniziò la storia leggendaria dei bianconeri.
Le cose però non sempre vanno per il verso giusto e anche se il patrimonio della famiglia si stanzia indicativamente sui 150 miliardi di Euro, tra i vari membri, i possedimenti terreni e la liquidità economica, alle volte capitano delle diatribe che si portano avanti per anni. Da tempo infatti si continua a parlare della lotta legale che sta portando avanti Margherita Agnelli, convinta che non sia avvenuto un corretto lascito ereditario nei suoi confronti.
Le accuse sono davvero molto pesanti e si parla anche di un possibile coinvolgimento del notaio che portò la figlia di Gianni a firmare quei fogli. Alla fine diverse sentenze hanno dato esito negativo ai ricorsi di Margherita Agnelli, anche se non si è ancora data sconfitta, vista i problemi legati alla “cassaforte”.
La cassaforte della famiglia Agnelli, gruppo che ha il controllo del 52% delle quotazioni della Exor, è la Giovanni Agnelli BV. Questa è una holding che si occupa di svariati settori, che possono andare dal lusso alla salute e arrivano fino alla tecnologia, con al suo interno una serie di aziende con la principale che è la “Dicembre”.
Quando Margherita Agnelli firmò le carte per l’eredità, ci fu anche quella che la allontanava definitivamente dal poter possedere delle quote societarie nella “Dicembre”. Il valore dell’operazione fu di 105 milioni, con la donna che girò le sue quotazioni al figlio John Elkann sottoforma di nuda proprietà.
Stando a quanto riporta il “Corriere della Sera”, Margherita Agnelli sembra però non essere ancora convinta di quell’operazione e non la ritiene un qualcosa di regolare, in quanto il 33% delle quote azionarie che la donna ha ceduto al figlio avrebbero dovuto essere valutate di più rispetto ai 105 milioni di Euro pattuiti.
Per poter rinunciare all’asse ereditaria, a Margherita Agnelli fu comunque concessa una liquidità di ben 1,16 miliardi di Euro. Fino al 30 agosto 2023, a capo della Giovanni Agnelli BV era John Elkann a essere a capo della holding, ma da quella data ha lasciato il ruolo di Presidente a Jeroen Preller. Quest’ultimo è un avvocato olandese che lavora direttamente con lo studio legale NautaDutilh. Una vicenda davvero particolare e che si porta avanti da anni per il riconoscimento del valore della “cassaforte”.
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