McKennie può essere spostato mezzala; ecco i pro e i contro di questo eventuale cambiamento tattico da parte della Juventus
La Juventus, nel corso dell’ultima sessione estiva di mercato, ha cambiato molto poco e questo può essere inteso anche come un segno di fiducia nei confronti di una rosa che può affrontare la stagione nel migliore dei modi. Senza le coppe, e con la possibilità di preparare le partite di settimana in settimana, i ragazzi di Allegri possono prendersi un ruolo da protagonista nel corso del massimo campionato italiano. Soprattutto nei mesi da febbraio ad aprile, quando le competizioni internazionali entrano nel vivo, avere un solo impegno potrebbe essere un punto a favore dei bianconeri.
Importante, dunque, trovare la giusta continuità di risultati ma soprattutto evitare prestazioni come quella fornita a Bergamo dove è stato fatto un passo indietro; la Juventus, nonostante le assenze di Vlahovic e Milik, avrebbe potuto fare molto meglio specialmente nella ripresa quando la squadra è sembrata rinunciare ad attaccare ed accontentarsi di un punto che, dal punto di vista della classifica, allontana i bianconeri dalla coppia di testa Inter e Milan.
Nel finale la Juventus ha dovuto ringraziare Szczesny autore di uno splendido intervento sul calcio di punizione di Muriel; parata determinante e che consente all’estremo difensore di riscattare gli errori commessi in casa del Sassuolo. Oltre al portiere, in casa dell’Atalanta hanno fornito una buonissima prestazione sia Chiesa sia McKennie. Il primo è stato l’unico ad aver provato, fino alla fine, ad essere pericoloso per la difesa avversaria. Per quanto concerne il centrocampista statunitense, invece, parliamo di un giocatore che nel corso dell’ultima sessione estiva di mercato sembrava destinato a lasciare la Juventus dopo il prestito al Leeds.
Alla fine McKennie è rimasto e il motivo lo possiamo individuare nel discorso puramente tattico; in queste prime partite di campionato, infatti, stiamo vedendo il classe 1998 giocare da esterno di centrocampo a tutta fascia per consentire ad Allegri di poter schierare, dal primo minuto, i due attaccanti più Kostic in modo da formare, fondamentalmente, un terzetto offensivo di grande qualità. L’ex Schalke, però, può essere utilizzato anche in un altro ruolo.
Il centrocampista statunitense, nel 3-5-2 bianconero, può essere impiegato anche come mezzala; un ruolo che porterebbe importanti vantaggi per la Juventus soprattutto dal punto di vista offensivo. McKennie, infatti, ha la capacità di attaccare la profondità, inserirsi alle spalle della difesa avversaria in modo da rappresentare una soluzione in più all’interno dell’area di rigore. A questo bisogna aggiungere la sua abilità nel gioco aereo, caratteristica che può essere sfruttata con le palle inattive.
Questa, dunque, può essere la seconda possibilità tattica che McKennie può andare a fornire al sistema di gioco della Juventus; appare in ogni caso difficile vedere questo cambiamento. Il centrocampista statunitense, messo da esterno a tutta fascia, rappresenta l’ago della bilancia perfetto di una squadra che grazie all’ex Schalke può mandare in campo le due punte più un giocatore come Kostic. Per questo è difficile pensare a McKennie in una posizione diversa dall’esterno nel 3-5-2 bianconero.
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