Giocare nella Juventus era il sogno anche del bambino rappresentato in foto. Alla fine è diventato uno dei più grandi di sempre.
Diventare un campione, vincere con la Nazionale e con i club, diventare il migliore al mondo e forse essere considerato il più amato di sempre in Italia. Da bambino tutti quanti abbiamo fantasticato questo futuro, ma solo quello rappresentato in fotografia lo ha saputo fare.
Stiamo parlando di Roberto Baggio, il fenomeno di Caldogno che ha saputo entrare nel mito del calcio Azzurro con la sua classe immensa. In questa fotografia lo possiamo osservare quando aveva solamente 12 anni e giocava ancora con il Zanella Caldogno.
Si tratta della squadra del suo paese in provincia di Vicenza, con quella che fu la sua ultima annata con il club locale. In seguito infatti sarebbe andato proprio con i grandi della città, con i biancorossi che lo fecero esordire ben presto in Serie C.
Il costo dell’operazione per far passare Roberto Baggio dal Zanella Caldogno al Vicenza fu in totale di 500.000 lire, l’equivalente odierno al cambio di 250 euro. All’epoca era però una cifra molto più considerevole, ma seguendo i dati Istat con i valori al cambio, si trattava di poco più di 1000 euro.
La cifra comunque non è per niente di poco conto se teniamo in considerazione il fatto che si trattava solamente di un bambino di 12 anni. La storia che però in pochi sanno è che questa foto non avrebbe dovuto nemmeno comparire e non sarebbe dovuta mai essere scattata.
Roberto Baggio “bloccato” dal Caldogno: la storia del bambino prodigio
Come viene raccontato dalle testimonianze della madre Matilde Rizzotto nei bellissimi documentari de “La Gazzetta dello Sport” sulla vita del Divin Codino, già prima del 1980 si stava ragionando per Baggio al Vicenza.
In realtà fu proprio la famiglia di Roby a capire che il Caldogno non si stava comportando in maniera limpida con suo figlio. Fu per caso infatti che si venne a scoprire che Baggio era già stato contattato dal Vicenza in passato, ma a quel provino Roberto non si presentò mai.
E come poteva farlo, dato che il Caldogno non lo comunicò mai al diretto interessato. Quando un dirigente del settore giovanile del Vicenza incontrò la mamma di Baggio gli chiese il perché del rifiuto e fu bellissimo scoprire come Matilde cadde dalle nubi quel giorno.
Si decise così di dare vita a un provino il prima possibile, con Roberto che non ebbe ovviamente bisogno nemmeno di concludere la partita di prova. Troppa la sua superiorità con i suoi giovani compagni.
Alla fine della partitella, in casa Vicenza c’era la sensazione di avere di fronte un campionissimo e infatti quando aveva ancora 16 anni debuttò in prima squadra. Come si suol dire “il resto è storia”, con il Divin Codino che divenne grande anche alla Juventus, diventando uno di quelli che vinse il Pallone d’oro a Torino. Un fenomeno assoluto del calcio italiano.