ItalJuve è ormai un termine noto a tutti quando giocano gli Azzurri e la Vecchia Signora ha sempre dato tanti uomini alla Nazionale.
Sono ormai ben 9 anni che l’Italia non partecipa al Mondiale e il solo pensiero porta un senso di grande tristezza. Per fortuna c’è stato il grande successo del 2021 all’Europeo che ha riportato il sereno e ha fatto sì che si continuasse a parlare di ItalJuve, anche se con Mancini le cose sono cambiate.
Il tecnico marchigiano è uno di quelli che ha ampliato maggiormente i propri orizzonti, chiamando in tanti casi giocatori da quante più squadre possibili. In passato però ci sono stati dei casi dove abbiamo visto una colonia bianconera e in due Mondiali il totale ha toccato quota nove.
Non è una regola, ma vedendo i risultati possiamo dire che quando in Nazionale ci sono tanti juventini le cose non vanno male. Indubbiamente ci sono stati grandi tornei con pochi bianconeri, il caso massimo è stato Messico 1970, con l’Italia seconda e con il solo inutilizzato Beppe Furino tra i convocati, ma quando si è toccato quota 9 ci sono stati grandi risultati.
Non si deve mai fare l’errore di confondere lo sport con la politica, infatti quel Mondiale fu vinto da grandissimi campioni. L’Italia di Vittorio Pozzo era una delle più grandi nazionali della storia ed erano ben nove i giocatori della Juventus.
Si trattava di un giusto riconoscimento verso una compagine che era nel bel mezzo del quinquennio d’oro, con cinque Scudetti di fila tra il 1930 e il 1935. Ovviamente c’erano anche delle riserve, ma il Capitano della squadra era il leggendario Gianpiero Combi, un uomo che divenne anche dirigente della Juventus.
Oltre a lui citiamo i nomi in rigoroso ordine alfabetico partendo dal difensore Luigi Bertolini, l’attaccante farfallino Felice Borel e il meraviglioso difensore, morte troppo presto, Umberto Caligaris.
A centrocampo c’era il fosforo e l’intelligenza di Giovanni Ferrari, un mito per l’epoca, e accanto a lui c’era Luis Monti, l’unico uomo capace di disputare due finali mondiali con due nazionali diverse.
In attacco c’era Mumo Orsi, con l’oriundo che fu determinante per il gol del pareggio a dieci minuti dalla fine nella finale contro la Cecoslovacchia. A chiudere la lista il fortissimo difensore Virginio Rosetta e il centrocampista Mario Varglien.
Un’altra grandissima Nazionale è stata quella che ha incantato tutti in Argentina nel 1978, sfiorando il titolo. Enzo Bearzot si fidava tantissimo della Juventus, in particolar modo per quanto riguarda la difesa.
In porta vi era il mitico Capitano Dino Zoff e la retroguardia era formata da nomi leggendari. Il terzino sinistro era Antonio Cabrini, il destro Claudio Gentile e poi c’era il fortissimo Antonello Cuccureddu, oltre che il compianto Gaetano Scirea.
Ottima rappresentanza anche a centrocampo, con l’arcigno ed esperto Romeo Benetti a guidare la sfrontatezza giovanile di Marco Tardelli, prima di passare a un duo favoloso in attacco.
Sulla fascia destra c’era l’imprendibile Barone Franco Causio e in attacco il grandissimo Bobby Gol Roberto Bettega. A ben guardare avremmo potuto parlare di dieci juventini, ma Paolo Rossi allora era ancora un attaccante del Vicenza.
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