Max Allegri ricorda molto Giovanni Trapattoni, ma ora le similitudini si stanno moltiplicando a vista d’occhio e la Juve sogna in grande.
Le minestre riscaldate non sono mai state un grande affare, con la Juventus che lo sa bene anche per quanto riguarda i calciatori. Per gli allenatori la situazione è leggermente diversa, ma è innegabile che l’Allegri bis non è lo stesso della prima esperienza a Torino.
Il toscano è solamente il quarto tecnico che ritorno alla corte di Madama, dopo Carlo Parola, Marcello Lippi e Giovanni Trapattoni, ma è proprio con quest’ultimo che ha le maggiori affinità.
Nonostante il Trap abbia vinto una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa Uefa nella sua prima esperienza a Torino è sempre stato considerato solo come un allenatore da campionato italiano.
Stessa critica spesso fatta ad Allegri, nonostante due finali di Champions, e in più vi è un gioco molto simile. Meglio cinque vittorie per 1-0 che una per 5-0, questa è la filosofia dei due allenatori che hanno fatto grande Madama.
Tutti e due sono tornati in un secondo tempo alla Juventus, tutti e due hanno vinto a Milano da allenatori (Max in rossonero e il Trap in nerazzurro) e ora ci potrebbe essere un’ennesima similitudine.
Anche l’allenatore di Cusano Milanino non vinse mai lo Scudetto nei suoi tre anni di ritorno a Torino tra il 1991 e il 1994, ma nella sua seconda stagione la Coppa Uefa regalò un sogno. Il Trap, trascinato da un favoloso Baggio, riuscì a vincere il titolo europeo al termine di un torneo eccezionale.
Trapattoni e Allegri: la Uefa 1993 come l’Europa League 2023?
A 30 anni di distanza dunque la Juventus ha l’opportunità di ottenere la quarta Coppa Uefa/Europa League della sua storia, un traguardo che sarebbe leggenda in Italia. In questo momento infatti i bianconeri sono in vetta a pari titoli con l’Inter e superare i nerazzurri è sempre una grande soddisfazione.
Le similitudini tra le due squadre di allora non mancano, con i bianconeri che avevano il miglior giocatore italiano in rosa (Baggio allora e Chiesa oggi) e il grande centravanti viveva un periodo alterno (Vialli per il Trap e Vlahovic per Allegri).
Anche allora tra l’altro la squadra stava faticando in campionato, alla fine fu solo quarto posto e non si entrò mai nella lotta al titolo che era riservata a Milan e Inter. In Europa la musica cambiava e ai quarti di finale ci fu ancora una portoghese di Lisbona, allora il Benfica.
Insomma i motivi per sognare in grande in questo rush finale dell’Europa League non mancano e dopo due Champions perse, anche Allegri vuole il suo titolo continentale. Max e Giovanni, due idee di calcio affini, due mentalità difensive e un destino che si può ripetere.