Dybala per ovvi rappresenta una perdita per la Juve? La risposta a questo dubbio di interesse comune è da ricercare nei numeri e nei dati.
Per ovvie ragioni l’addio di Dybala è stato un duro colpo per tutti. I tifosi credevano e si fidavano ciecamente di lui. E pensare che li avrebbe abbandonati non era minimamente nei loro piani.
Ma è andata così, e non si può recriminare nulla. Il giocatore ora si trova bene in un altro ambiente e le due squadre hanno intrapreso percorsi diversi. Per varie vicissitudini all’argentino potrebbe essere andata meglio, ma non è così scontato in realtà.
Molto spesso i numeri seppur positivi possono nascondere delle insidie. Ed è bene non cascarci, onde evitare che la propria opinione possa essere influenzata da ciò che si legge. Questa è una cosa che accade fin troppo spesso per essere ignorata.
Dal punto di vista tecnico la Joya argentina non è mai stata discussa da nessuno. “Chi non ama il suo mancino ha dei problemi con i sentimenti”, diceva Lele Adani non poco tempo fa. E in effetti aveva ragione da vendere.
Un giocatore del genere a oggi è una rarità, e il suo apporto tecnico col tempo è sempre più apprezzato. Purtroppo però la tecnica nel calcio non è tutto. Soprattutto in quello moderno. E non è un caso che talvolta giocatori del genere facciano fatica.
In passato avevamo già visto come potesse effettivamente essere un rimpianto. Il suo percorso con i giallorossi è a oggi molto positivo. Tuttavia c’è un dato che, spinti dall’entusiasmo generale, in molti non hanno notato.
I numeri sono importanti, si sa. E lo sono anche quando mostrano delle defezioni. Così come in questo caso per l’appunto.
Dybala manca a questa Juve? Probabilmente no
Guardando le rispettive classifiche di Roma e Juventus si potrebbe dire come Dybala sia una mancanza. Ma questo sarebbe un parere che non troverebbe alcun riscontro effettivo, considerando la penalizzazione che di fatto ha condizionato la stagione bianconera.
La cronaca degli infortuni del giocatore parla in maniera chiara, più di 10 giornate da quando ha scelto di vestire la casacca giallorossa. Tecnicamente non si può discutere un talento del genere. Ma essendo ormai trentenne e con vari stop alle spalle è poco affidabile.
E questo è un dato di fatto dettato anche dai numeri. Davanti ai quali non si può fare altro che prendere atto. Forse la scelta di farlo partire a posteriori non è stata poi così tanto azzardata.