Di Maria ha siglato un record che per il momento nessun altro giocatore della Juve ha potuto realizzare: ecco cosa c’è di speciale.
La premessa fatta a inizio articolo ci porta a considerare un punto fondamentale: se Di Maria gioca bene di speciale non c’è niente. Sappiamo tutti come la sua tecnica sopraffina sia in grado di abbattere ogni ostacolo.
Anche a un’età ormai calcisticamente matura ci troviamo davanti a un giocatore la cui classe è indiscutibile. Inizialmente si pensava che una volta arrivato a Torino il suo focus principale fosse solo quello sui Mondiali.
Invece non è stato così. Alla ripresa del campionato e una volta tornato dall’infortunio si è rivelato il protagonista che tutti speravano potesse essere. Giocate di classe e colpi da fenomeno sono sempre stati una costante che non è mai mancata.
Nemmeno nelle partite più complicate tatticamente. In un modo o nell’altro la tecnica emerge sempre. Anche al fronte degli schemi più serrati. La rosa della Juventus come sappiamo è piena zeppa di elementi di qualità.
Kostic, Chiesa, Vlahovic, Bremer (con compiti diversi) e Pogba. Tutti a modo loro contribuiscono giorno dopo giorno ad accrescere il valore di questa splendida realtà. Ma nessuno di loro sembra dare l’idea del fuoriclasse come el Fideo.
Soprattutto per il salto in avanti in Europa giocatori come lui sono fondamentali. Senza non sarebbe la stessa cosa. Ce ne possiamo rendere conto anche analizzando meglio i dati a disposizione.
Vedere le partite permette uno sguardo molto più introspettivo in generale. Al singolo giocatore così come al collettivo in sé. E in questo caso chiaramente a primeggiare è la prima opzione.
Concentrandoci sull’apporto di Di Maria alla squadra possiamo scoprire quanto seguirà nel prossimo paragrafo.
Di Maria in Champions è imprendibile: ecco perché
Un giocatore dalla qualità di Di Maria non può non disporre di una creatività fuori dal comune. L’argentino è sempre in grado di mandare in porta i compagni con dei passaggi a dir poco magnifici.
Il passaggio chiave fornito a Chiesa per l’assist a Vlahovic contro il Nantes rappresenta l’essenza del modus operandi dell’ex Real Madrid. Ovvero un modo di giocare per molti inarrivabile. Anche i numeri testimoniano questo strapotere tecnico.
In tre partite di Champions League giocate l’ex Blancos ha fornito tre assist, rivelandosi dunque decisivo. Una piccola certezza nel marasma generale che ha comportato poi l’uscita della Juve dalla competizione. Ciò non toglie ovviamente l’importanza di questo dato.