Nel corso della storia sono stati fatti tanti tentativi per migliorare il calcio, con il Golden Goal che per l’Italia fu un vero incubo.
Ci sono state delle regole che nel corso del tempo hanno provato a perfezionare lo sport più bello del mondo, ma alla fine è sempre stato chiaro come avessero sempre avuto l’effetto opposto.
Uno dei tentativi sicuramente più strani era quello del Golden Goal, una regola che per l’Italia fu una maledizione difficile da poter infrangere, ma che ebbe vita breve dopo una serie di fallimenti.
Rare volte le squadre del Belpaese hanno avuto benefici dalla regola del Golden Goal, ma in realtà per la Nazionale fu un dramma continuo.
Questa strana e azzardata proposta della FIFA infatti prevedeva l’intento di rendere più spettacolari i tempi supplementari, con questi che non sarebbero terminati dopo 30 minuti, ma bensì al primo gol realizzato.
Una decisione davvero molto curiosa e singolare, soprattutto perché non sembrava dare quel senso di giustizia che deve essere alla base del mondo del calcio.
Il Golden Goal infatti venne spazzato via nel 2003, a dieci anni esatti dalla sua creazione, perché era diventato evidente come l’extra time aveva perso moltissimo interesse, in quanto le squadre pensavano solamente a non prendere gol più che a realizzarli.
L’Italia subì l’onta di queste regola negli ultimi principali tornei nel quale venne utilizzato, ovvero in occasione dell’Europeo del 2000, dove fu David Trezeguet, leggenda Juve che ha cambiato vita, a battere Toldo per il 2-1 che fece vincere i Galletti, e poi toccò alla Corea del Sud di Ahn segnare a Buffon il 2-1 che ci eliminò dal Mondiale 2002.
Eppure la FIFA non sembrava essere convinta di tornare ai 30 minuti e allora nacque probabilmente l’idea più assurda di sempre, con la “variante dei poveri”: il Silver Goal.
Dal Golden Goal al Silver Goal: i tentativi nei tempi supplementari
Euro 2004 fu così l’unico grande torneo internazionale che vide l’utilizzo del Silver Goal, con questa regola che prevedeva una piccola differenza rispetto al Golden Goal.
Il primo gol non sarebbe stato determinante per poter stabilire un vincitore, ma il primo tempo supplementare poteva già vedere una squadra in vantaggio sull’altro e allora a quel punto la partita sarebbe terminata.
In quel torneo Portogallo e Inghilterra segnarono nel primo supplementare un gol a testa, quindi non cambiò nulla, mentre in semifinale il difensore Dellas segnò alla fine del primo tempo il gol della vittoria sulla Repubblica Ceca e così non si andò al secondo supplementare, permettendo alla Grecia di passare in finale.
Fu uno dei tentativi più rapidi e veloci della storia, perché si capì perfettamente come questa regola non avesse davvero il benché minimo senso e allora si tornò per fortuna già dall’anno 2004-05 ai buoni cari tempi supplementari regolarmente da 15 minuti l’uno.