Enzo Ferrari, prima delle auto aveva un’altra passione misteriosa

Enzo Ferrari è stato uno dei più grandi rivoluzionari nella storia dello sport e dei motori, ma il calcio è stata la sua prima passione.

Ci sono alcune figure che sono in grado di entrare per sempre nell’immaginario collettivo grazie a una serie di opere e di idee che sono considerate leggendarie e uniche, con Enzo Ferrari che è un genio della storia d’Italia e che ha abbracciato tutto il mondo dello sport.

Enzo Ferrari
Ansa Foto

Tutti quanti conosciamo la storia del Drake che è fatta di corse e di auto, con la Ferrari che può essere considerata senza dubbio come la più importante vettura della storia e che non è per tutti, con il suo Cavallino Rampante che ha creato un mito.

Dalla sua Modena ha potuto così studiare il mondo dei motori fin da piccolo, con il padre che aveva un’officina nella piccola Maranello, che da quel momento in poi sarebbe diventata il centro nevralgico del mondo automobilistico internazionale.

Enzo Ferrari però da giovane non viveva solo di motori, anzi in realtà era un appassionato di tutto il mondo dello sport e non era ancora ben sicuro di quello che avrebbe voluto fare nella propria vita.

Di sicuro il giornalismo lo appassionava moltissimo e all’inizio del Novecento il calcio stava diventando sempre di più una delle principali passioni degli italiani e il suo Modena voleva tenere testa alle prime grandi squadre.

Da qualche anno inoltre a Milano era nato un giornale che avrebbe fatto la storia “La Gazzetta dello Sport“, con la rosea che dimostrò subito grande interesse nei confronti di Enzo Ferrari e fu proprio grazie a queste pagine che poté così far parlare per la prima volta di sé.

Enzo Ferrari inizia nel mondo del calcio: il commento di Modena-Inter

Dobbiamo tornare al 1914, un anno che stava per segnare per sempre la storia dell’Europa, ma l’Italia era ancora al di fuori dal conflitto bellico e dunque c’era ancora la possibilità di parlare di calcio.

Enzo Ferrari dunque venne mandato come giornalista della sfida tra Modena e Inter, con i Canarini emiliani che volevano in qualche modo provare a sconfiggere i fortissimi nerazzurri, ma fu una debacle.

Netto e insindacabile il successo della Beneamata, con la squadra di Milano che si impose per 1-7 e con Ferrari che dimostrò come già all’epoca venivano utilizzati molti termini derivati dall’inglese.

Addirittura utilizzò il termine di “centro forwards” per il centrocampista del Modena Roberts e il calcio di rigore che venne realizzato da Cevenini III lo chiamò un penalty.

Vanno tirate comunque le orecchie a Enzo Ferrari e a tutta la redazione della Gazzetta dello Sport, perché riguardando quel vecchio articolo si nota un’errore ortografico con l’utilizzo della parola “efficenza”, senza la i.

Alla fine però si può dire che lo possiamo perdonare e per quello che ha fatto in seguito, si può dire che sia stata una grande fortuna il fatto che abbia mollato il giornalismo.

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