L’attaccante del Nantes, prossimo avversario della Juventus, ha ricevuto una notizia tremenda a poche ore dalla partita di Europa League.
Una notizia terribile che ha sconvolto il mondo del calcio e tutto a poche ore del match di Europa League tra Juventus e Nantes. Un match importante per entrambe le squadre in particolare per i bianconeri; i ragazzi di Allegri, considerando il momento che stanno vivendo, devono obbligatoriamente passare il turno.
L’Europa League rappresenta una grandissima occasione per il club di alzare un trofeo e sembra anche essere la via più breve per qualificarsi alla prossima Champions League, aspetto fondamentale sotto tanti punti di vista.
Il cammino non sarà semplice visto la presenza di diverse squadre con obiettivi di vittoria; la Juventus, però, ha la rosa per arrivare in fondo e con il ritorno di Pogba sarà ancora più attrezzata per imporsi nella competizione.
Il primo avversario è il Nantes, tredicesimo in Ligue One con ventotto punti e un bel più dieci sulla zona retrocessione; situazione, dunque, piuttosto tranquilla con il club che cercherà l’impresa in questo doppio, difficilissimo, confronto.
Oltre al fatto di trovarsi di fronte la Juventus, il Nantes vorrà fare bene anche per un proprio giocatore che non potrà prendere parte al match per un motivo piuttosto serio. Cerchiamo di capire meglio.
Ignatius Ganago, morta la figlia: le cause del decesso
L’attaccante del Nantes, dunque, non prenderà parte alla sfida di andata con la Juventus per un gravissimo lutto familiare; come riportato da L’Equipe, sua figlia di cinque anni è morta a causa di un malore improvviso.
Le cause sono ancora da accertare ma è chiaro che, in una situazione del genere, il giocatore non è nelle condizioni di scendere in campo.
Un dolore immenso, forse il più grande di tutti che una persona debba affrontare; non ci sono parole di fronte alla scomparsa di una figlia. Tutta la vicinanza possibile, non solo da parte del Nantes, nei confronti di un padre (e poi del giocatore) la cui vita ora cambierà per sempre; di fronte a dolori del genere il calcio passa, inevitabilmente, in secondo piano.