Il percorso di Allegri è totalmente costernato da record. Alcuni tristemente negativi, mentre altri fortemente positivi in ottica Juve.
Allegri è uno degli allenatori più discussi del campionato italiano. Le sue frasi durante le conferenze stampa sul web hanno fatto nascere tormentoni su tormentoni. Il fatto che sia così tanto acclamato nasconde però anche un grande merito. Non solo mediatico.
Se si parla del livornese non si può non riconoscere che abbia fatto tanto per i bianconeri. Un dominio in termini di trofei durato quasi dieci anni, con due finali di Champions League conquistate con merito e con metodo soprattutto.
La partita giocata (e vinta) contro la Fiorentina ha messo in evidenza un altro record glorioso: ecco perché. All’allenatore dei bianconeri si associa spesso l’espressione del corto muso. Questo termine ha un’origine ben precisa.
Correva l’anno del 2019. La sconfitta contro la SPAL avvenuta per 2-1 ha messo sull’attenti l’intera tifoseria. Al che l’allenatore ha voluto gelare i giornalisti presenti in sala con un’affermazione divenuta ormai leggendaria. Si tratta infatti del corto muso.
Questa vera e propria filosofia di vita vuole elogiare per forza di cose la vittoria di misura. Ovvero l’unica che a detta del mister conta realmente. A detta sua fare delle goleade è poco proficuo, considerando che si parla pur sempre di tre punti.
Ed è proprio per questo motivo che si tratta dell’ennesimo record. Applicare certi ragionamenti dal punto di vista pratico è molto difficile. Ma del resto è proprio così che si creano i tormentoni. Applicandoli alla realtà dei fatti.
Addirittura questa espressione è finita sul popolare dizionario del Treccani. Giusto per far capire quanto sia divenuta leggendaria una scena del genere. Proprio contro i Viola è arrivata una vittoria emblematica per questo stile.
E a tal proposito compone inoltre un record meraviglioso.
Allegri sempre più col “muso” corto
Contro la Fiorentina è arrivata l’ennesima vittoria di Allegri per corto muso. Il leggendario e fatidico stacco di un gol è divenuto per l’allenatore originario della Toscana un vero e proprio simbolo.
La vittoria rimediata contro gli uomini di Italiano compone per la Juve la vittoria di corto muso numero 55. Un numero sicuramente incredibile, e che rende ancora di più l’idea di una filosofia simile.
I tre punti sono arrivati nel bel mezzo di una partita sofferta, vinta con un episodio e scampata per un altro. Insomma, un esempio fedele di quello che è il corto muso.