La Juventus è la squadra più gloriosa d’Italia, ma ogni tanto ha sbagliato la scelta dell’allenatore, con Max Allegri che viene rivalutato.
La scelta dell’allenatore è fondamentale per poter sperare in una grande stagione, con la Juventus che è stata fortunata nel poter contare sempre su tecnici capaci di migliorare la rosa di Madama.
Massimiliano Allegri ha sicuramente avuto delle colpe in queste due stagioni, ma la sua prima esperienza a Torino è stata molto positiva e dunque andiamo insieme a vedere quali sono stati i peggiori tecnici di sempre nella storia della Juventus e di sicuro rivaluterete il toscano.
“Parlava male di noi alle spalle” La triste parentesi Carniglia
Negli anni ’60 il calcio italiano era convinto che grazie ai tecnici sudamericani ci sarebbe stata la possibilità di portare un football innovativo e che permettesse di vincere sempre e comunque.
Sicuramente Helenio Herrera e la sua Grande Inter avevano fatto scuola e anche la Juventus vinse nel 1967 lo Scudetto con il paraguaiano Heriberto Herrera, con il suo addio del 1969 che venne rimpiazzato dall’argentino Luis Carniglia, un tecnico che aveva vinto due Coppe dei Campioni con il Real Madrid.
Fu un’esperienza breve e di sole sei partite, ma si trattò di un disastro su tutta la linea, con la sua Juventus che iniziò con un 4-1 contro il Palermo e poi non vinse più.
Sconfitte pesanti contro Verona e Vicenza e poi il flop nel derby contro il Toro e con il disastroso ruolino di cinque punti in sei partite venne esonerato e Pietro Anastasi raccontò che lo spogliatoio lo detestava perché adorava parlare male dei giocatori alle loro spalle.
Marchesi flop dopo il Trap: due anni senza gloria
Succedere a Giovanni Trapattoni era sicuramente un’impresa ardua e con un Michel Platini a mezzo servizio la cosa si faceva ancora più complicata.
Rino Marchesi era stata la scommessa della Juventus nell’estate del 1986 dopo diversi anni ottimi in provincia, ma a Torino ci si rese conto che ormai non poteva essere un fattore.
Nella prima stagione chiuse al secondo posto pur non lottando mai per lo Scudetto e rimediando sempre pessima figure sia contro il Napoli campione d’Italia che contro la reale rivale dei partenopei, proprio l’Inter di Giovanni Trapattoni.
Boniperti volle dargli ancora una seconda stagione, ma si proseguì il trend disastroso negli scontri diretti, con l’unica vittoria a Torino contro l’Inter, ma quell’anno arrivarono anche le sconfitte con le provinciali e l’esonero arrivò alla fine della Seria A 1987-88, chiusa mestamente al sesto posto.
Maifredi e il calcio champagne che non c’è
Nel 1990 la Juventus voleva rilanciarsi dopo alcuni anni negativi e per farlo aveva bisogno di un tecnico che esprimesse un calcio divertente e che non fosse solamente voglioso di raggiungere il risultato a tutti i costi.
Gigi Maifredi fu una delle più grandi delusioni nel lungo periodo, nonostante regalò anche delle grandi partite, come il 4-2 all’Inter del Trap o il 5-0 alla Roma di Ottavio Bianchi.
Il dramma arrivò nel girone di ritorno, con la Juventus che ormai pensava solamente alla Coppa delle Coppe, persa in semifinale contro il Barcellona, e precipitò in Serie A fino a un settimo posto che voleva dire addio alle coppe europee.
A fine anno ci fu l’esonero e quella delusione viene ancora oggi ricordato come uno dei più grandi fallimenti della dirigenza.
Ferrara e Zaccheroni: l’anno nero di Madama
Per quanto possa sembrare incredibile ai più giovani, ma all’inizio della stagione 2009-10 c’era davvero tantissimo entusiasmo attorno alla Juventus.
Gli arrivi di Felipe Melo e Diego sembravano essere quelli giusti per spodestare l’Inter dal suo trono, ma con Ciro Ferrara le cose andarono male dopo le belle prime quattro vittorie.
Non bastò nemmeno il successo di Torino contro i nerazzurri per rigenerare l’ambiente e dopo la sconfitta interna con la Roma arrivò l’esonero del tecnico.
Venne chiamato Zaccheroni, ma ovviamente del bel gioco che aveva mostrato in passato non ve n’era nemmeno l’ombra e in maniera triste si concluse il campionato solamente al settimo posto.
Gigi Delneri e il sogno infranto: un Maifredi bis
Aver portato in Champions League la Sampdoria nella stagione precedente aveva fatto credere a tutti che Gigi Delneri poteva finalmente essere pronto per il salto di qualità allenando una grande squadra.
A Torino l’avventura iniziò male, proseguì con qualche buon acuto, e finì in maniera disastrosa, con molti giocatori che non riuscivano a rendere.
Tante sconfitte e soprattutto la non qualificazione in Europa, con il settimo posto che fu una macchia nera nella storia della Juventus e con Beppe Marotta che aveva provato a difenderlo fino all’ultimo.
Andrea Pirlo, la gioventù non paga
Chiudiamo la classifica con l’unico di questa lista con Andrea Pirlo, che almeno qualche titolo lo ha portato a casa, anche se sarà sempre ricordato come l’allenatore che ha posto fine alla striscia di nove Scudetti consecutivi.
Un risultato disastroso, con la Juventus che ha ottenuto la qualificazione in Champions League solamente grazie al suicidio del Napoli nell’ultima partita contro il Verona.
A salvare parzialmente la stagione ci hanno pensato i due successi tra Coppa Italia e Supercoppa Italiana, ma nonostante questo non c’è mai stata la volontà di proseguire con l’ex campione del mondo.