La Juventus è ricordata e amata da tutti con la classica maglia bianconera, ma alle volte si è spinti davvero oltre con delle strane divise.
Se doveste chiedere a tutti i tifosi più intransigenti di Madama non ci sono dubbi che tutti quanto vi risponderanno che non bisogna in alcun modo uscire dalla classica maglia bianconera a strisce verticali.
Già quella la prima maglia in questa stagione è stata abbastanza criticata causa il fatto di non aver sfruttato le bande classiche ma fatte in modo irregolare, anche se non è di certo la divisa più strana che sia mai stata indossata dalla Signora.
Ecco allora che abbiamo modo di potervi mostrare alcune delle divise in assoluto più strane e singolari che siano mai state indossate dalla Juventus.
Di sicuro gli stilisti hanno sempre avuto modo di potersi districare maggiormente con la fantasia per le maglie grazie alle divise da trasferta, ma nella stagione 2019-20 si decise di osare anche con la prima.
Le critiche furono molto aspre, perché per la prima volta nella sua storia la Juventus diceva addio alle sue classiche bande verticali per passare a un triplo colore.
Metà maglia era bianca, l’altra metà nera e a dividere le due cromature diverse vi era una piccola banda rosa che era un richiamo alla vecchia maglietta degli albori che era appunto come quella del Giro d’Italia.
Alla fine ciò che conta è quello che lascia una determinata maglia e allora quella divisa è rimasta comunque nella storia perché è quel nono Scudetto consecutivo.
Di sicuro è una delle magliette più iconiche della Juventus, perché lasciò di sasso praticamente tutti coloro che la videro per la prima volta.
Va bene che il rosa è stato un colore sempre molto amato in casa bianconera, ma renderlo così luminoso e con una stella nera in mezzo ha fatto passare alla storia questa maglia come “quella di Hello Kitty”.
Certamente non faceva impazzire di gioia, ma alla fine riuscì a compiere il proprio dovere, con le vendite che furono più che positive anche perché portò molto bene.
Quella infatti era la seconda maglia della stagione 2011-12, quella che permise così di dare il via alla striscia favolosa di nove Scudetti.
Passiamo a una delle maglie che in assoluto ha diviso maggiormente l’opinione generale, perché molto spesso la bellezza non riesce proprio ad andare a pari passo con l’utilità.
Quando venne presentata nell’estate del 2009 la seconda maglia della Juventus, con questa che era argentata e con una bande diagonale bianconera, tutti quanti rimasero estasiati, peccato che aveva un difetto.
L’utilità della seconda maglia è quella di differenziarsi rispetto alla prima e in un campionato dove c’erano anche Udinese e Siena risultava difficilmente notare la differenza cromatica tra queste squadre.
A contribuire al suo fallimento ci pensò anche il settimo posto finale e da allora venne messo in archivio, anche se lo stile era davvero affascinante.
La Juventus ha una straordinaria serie di Scudetti nella propria bacheca, peccato che a livello internazionale il palmares sia troppo scarno.
Diventa dunque molto strano constatare come nella stagione 1996 la vittoria della Champions League sia arrivata con una maglia non proprio classica.
Il compianto Gianluca Vialli, un uomo che sapeva farsi vedere con grande spirito in ogni situazione, alzò al cielo di Roma la Coppa dei Campioni con una particolare e curiosa maglia blu con le stelle nella zona delle spalle.
Scelta singolare che però visti i risultati portò decisamente molto bene alla compagine di Lippi che riprovò a sfruttare la scaramanzia un anno dopo senza successo con il Borussia Dortmund.
Chiudiamo questa carrellata di maglie curiose che hanno fatto a modo loro la storia della Juventus con quella che era stata utilizzate in diverse occasioni nella Champions League 2014-15.
Nella fase a gironi infatti la Nike non sembrava aver voglia di pensare troppo ai modelli delle squadre italiane, con Inter e Juventus che si ritrovarono due divise identiche, solo che i nerazzurri avevano un azzurrino fluo, mentre per i bianconeri venne scelto un verde fluo.
Inutile dire che nessuna delle due tifoserie la prese troppo bene e il futuro di questa divisa fu chiaro soprattutto per Madama che già nella seconda parte di Champions decise di usare quella blu da campionato.
Una vita breve che portò con tutta probabilità anche a separarsi già dalla stagione seguente dalla Nike passando ai rivali dell’Adidas.
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