Napoli-Cremonese è stata tendenzialmente una partita dai risvolti tattici interessanti. Tuttavia è stata brutta per una serie di motivi.
La recente partita Napoli-Cremonese di Coppa Italia è stata uno spot non entusiasmante per l’arbitraggio. Le polemiche sono state tante, e l’andamento generale della partita ha reso difficile qualsiasi azione gestionale.
Ragion per cui anche l’arbitraggio ne ha indubbiamente risentito. Ad aver detto di più a riguardo è stata una vera e propria istituzione di tutta la categoria. Un assoluto pioniere del ruolo.
Si tratta dell’ex arbitro Luca Marelli, ospite a Tvplay in diretta su Twitch. Durante l’intervista l’ex direttore di gara ha avuto modo di esprimersi riguardo a vari argomenti. Dalla partita passando poi per la conduzione del match.
Il discorso riguardo la gara è giunto con una critica posta a 360 gradi sull’operato dell’arbitro: “Beh, oggettivamente è stata negativa. E’ stata una brutta partita… vediamo le prossime”.
L’ex arbitro ha inoltre aggiunto come il buon inizio sia poi stato smentito subito dopo: “Tornando a Ferrieri Caputi, primo tempo tutto sommato discreto, poi nella ripresa ha perso la partita”.
L’episodio più increscioso è stato indubbiamente un fallo non sanzionato ben prima dell’infrazione commessa da Juan Jesus. Nello specifico Marelli si è riferito a quanto segue:
“A partire dal punto di vista disciplinare, come la valutazione su Sernicola, che doveva essere ammonito molto prima per un fallo su Juan Jesus e per un’altra entrata pericolosa a forbice”.
Insomma, una gara tutto sommato da dimenticare per la giovane Ferrieri Caputi.
Luca Marelli su Tvplay: “Mai avere paura di giudicare”
Luca Marelli su Tvplay ha inoltre posto l’accento su un’altra questione importante. Ovvero i giudizi che sono arrivati verso l’arbitro in questione. Sul web se ne sono lette di cotte e di crude, ma il succo del discorso per l’ex direttore di gara è uno solo:
“Così come non ha senso avere paura di giudicare negativamente la prestazione di un arbitro perché è una donna invece che un uomo”.
Criticarla in quanto arbitro è dunque doveroso. Senza dunque soffermarsi al nome o al genere di riferimento.