Andiamo a ricordare la più brutta sconfitta nella storia della Juventus; una partita destinata a restare nella memoria dei bianconeri.
In questa stagione la Juventus ha vissuto una vera e propria altalena di emozioni; dopo le difficoltà dei primi mesi, i bianconeri sembrano aver trovato la giusta strada per essere protagonisti in questo 2023. Nel cammino dei ragazzi di Allegri, però, resta vivo il ricordo di una sconfitta molto pensante.
Parliamo del quattro a tre in casa del Benfica che ha certificato l’uscita dalla Champions e la “retrocessione” in Europa League. Il punteggio venne reso meno pesante grazie all’ingresso di Iling Junior capace di creare diversi problemi alla difesa dei portoghesi.
Come detto, dunque, contro il Benfica è stato un passo falso pesante ma non è stata la peggior sconfitta nella storia dei bianconeri; il primo posto, in questa speciale classifica, non se lo prendono neanche le due finali Champions perse per il semplice fatto che la Juventus affrontava avversari indubbiamente più forti.
Dobbiamo andare indietro di dieci anni e, più precisamente, al venti ottobre del 2013 quando la Juventus di Conte andò a fare visita alla Fiorentina allenata da Montella. Una partita che difficilmente i bianconeri riusciranno a dimenticare per il clamoroso blackout che colpì Bonucci e compagni.
Le cose, in realtà, non erano iniziate poi così male con la Juventus capace in tre minuti di andare a realizzare due gol; prima Tevez e poi Pogba diedero un duro colpo alla Fiorentina indirizzando, in maniera importante, la partita. Quello che accadde nella ripresa è ancora oggi difficilmente spiegabile.
Fiorentina-Juventus e il clamoroso blackout: bianconeri spariti dal campo
Nella storia della Juventus la solidità difensiva ha sempre avuto un ruolo fondamentale; una dimostrazione la stiamo avendo in questa stagione con i bianconeri ad avere la miglior difesa del campionato. Questo rende ancora più sorprendente (e se vogliamo inspiegabile) il secondo tempo di quel Fiorentina-Juventus del 20 ottobre 2013.
In soli quindici minuti, dal sessantaseiesimo all’ottantunesimo, la Fiorentina travolse completamente la Juventus con una vera e propria onda impossibile da arrestare. Grande protagonista fu Giuseppe Rossi, autore di una splendida tripletta (nel tabellino dei marcatori ci finì anche Joaquin).
Un blackout totale quello della Juventus forse, in una delle poche volte nella sua storia, troppo convinta di aver già vinto la gara; nel calcio non si può mai essere presuntuosi e bisogna mantenere alta la concentrazione fino al fischio finale dell’arbitro.
Sconfitta che servì da lezione ad una squadra capace, a fine anno, di alzare lo scudetto con l’incredibile record dei centodue punti conquistati; possiamo tranquillamente affermare come la Juventus di Conte è stata come quei studenti in grado di non ripetere i propri errori.