Andiamo a ripercorrere, brevemente, la storia di Andrea Agnelli alla Juventus dal colpo Cristiano Ronaldo all’inevitabile addio.
Con la Serie A ferma e il mondiale che era in pieno svolgimento, una notizia ha squarciato la calma del calcio italiano; un vero e proprio fulmine a ciel sereno ha colpito la Juventus con l’intero CDA a dimettersi e l’inchiesta plusvalenze a riportare il calcio italiano in un passato decisamente oscuro.
Inchiesta che, come detto, ha portato un cambiamento societario importante in casa bianconera. Le dimissioni di Agnelli sono state la diretta conseguenza sia dell’amore che il presidente ha sempre avuto per la Juventus sia per una situazione societaria complicata dopo lo scoppio della pandemia.
L’era di Agnelli, però, è stata caratterizzata da momenti molto importanti come (per quanto concerne il mercato) l’arrivo di Cristiano Ronaldo. Quando arrivò l’annuncio di uno dei due giocatori più forti del mondo restarono tutti senza parole. La Juventus, infatti, diede dimostrazione di non avere nessun limite e di poter raggiungere qualsiasi tipo di giocatore.
Il talento portoghese ha reso la Juventus ancora più forte anche se, dal punto di vista dei risultati, la squadra non è riuscita a raggiungere la tanto desiderata Champions League. L’altra faccia della medaglia dell’arrivo di Ronaldo è stata, inevitabilmente, il non poter formare intorno al portoghese una squadra di assoluto livello in ambito internazionale.
Agnelli e il dominio italiano: nove scudetti consecutivi
Abbiamo parlato dell’arrivo di Cristiano Ronaldo; la Juventus di Agnelli, però, si è distinta anche per un vero e proprio dominio italiano. Da Conte a Sarri passando per Allegri: i bianconeri hanno portato a casa nove scudetti consecutivi.
Un vero e proprio ciclo vincente frutto di una serie di scelte oculate e della capacità di andare a prendere, sul mercato, i migliori profili in circolazione in relazione alle possibilità. Successi che hanno anche la mano dei rispettivi allenatori: dal pressing con costante ricerca di verticalizzazione di Conte alla praticità di Allegri fino al bel gioco di Sarri.
Periodo decisamente florido che la nuova Juventus proverà a replicare anche se si tratta di un qualcosa di veramente arduo. Nove scudetti consecutivi non sono facilmente ripetibili.
Agnelli e il lavoro intorno alla società: dal J-Museum alla squadra femminile
Sotto l’era Agnelli, la Juventus non si è distinta solo in ambito sportivo; dobbiamo, infatti, menzionare il discorso relativo al J-Museum che ripercorre la storia del club più titolato d’Italia. Negli ultimi anni i bianconeri sono saliti alla ribalta anche in ambito femminile con una squadra in grado di imporre subito il proprio status.
Le vittorie sul campo, il lavoro extra calcistico e il fatto di aver avuto in rosa uno dei due giocatori più forti del mondo. L’inchiesta plusvalenze con l’addio alla Juve non può macchiare quanto fatto da Agnelli in bianconero.
L’inchiesta Prisma e le plusvalenze fittizie
Abbiamo parlato dell’inchiesta sulle plusvalenze; cercando tra i casi più noti, o quelli che hanno destato maggior sospetto, non possiamo non citare Arthur. Il brasiliano è arrivato a Torino nello scambio che ha portato Pjanic al Barcellona per una cifra decisamente importante.
Altro caso quello di Audero, estremo difensore della Juventus pagato ben venti milioni dai blucerchiati. Impossibile non citare anche l’affare Rovella arrivato quando ancora non si conoscevano pienamente le sue qualità.