Il secondo portiere più affidabile d’Italia, Mattia Perin, negli anni in bianconero ha sempre saputo ritagliarsi un ruolo di livello.
Sicuro, diligente, presente. Se dovessimo descrivere Mattia Perin con soli tre aggettivi sarebbero, probabilmente, questi. Il secondo portiere della Juventus è tra i migliori in Italia nel ruolo, e otterrebbe la titolarità pressoché ovunque.
Oggi vi portiamo nel mondo del portiere bianconero per scoprire tutte le curiosità e i dettagli legati al suo ruolo e alla sua persona.
Nato a Latina il 10 novembre del 1992, Perin è cresciuto tra le giovanili della Pistoiese prima e quelle del Genoa poi. L’esordio in Serie A è arrivato prestissimo proprio con il Grifone, ma le prima stagione da protagonista è la 2012/13 con il Pescara, dopo un anno di apprendistato in Serie B da titolare del Padova.
I 188 centimetri e gli 85 chilogrammi di peso sono le misure perfette per sostare tra i pali della porta. Una figura molto ingombrante, quella di Perin, che però non ha perso nulla in termini di riflessi e rapidità di movimenti, nonostante l’altezza importante.
Nelle due esperienze bianconere -dopo il primo anno e mezzo tra il luglio del 2018 e il gennaio del 2020, e poi la seconda che ha avuto inizio a giugno 2021 e perdura tuttora-, il primo rigore parato da Perin con la maglia della Juventus è arrivato in questa stagione.
Il portiere, anche nel giro della nazionale, ha deviato sul palo il potente rigore calciato dall’attaccante serbo Jovic, in Fiorentina-Juventus terminata, poi, 1-1.
Nonostante l’affidabilità mostrata più e più volte, specie ad inizio stagione visto l’infortunio di Szczesny, Transfermarkt dà una valutazione alquanto bassa di Perin: “solo” 4 milioni di euro.
È pur vero che la piattaforma, oltre che ad età, anni di contratto ed esperienza, basa i suoi calcoli sulle partite giocate. Perin, nonostante le ottime doti, è pur sempre un secondo portiere, che “vede il campo” relativamente poco.
A stupire di un professionista come Perin è lo stipendio. Il portiere nato a Latina, infatti, dopo le buone esperienze al Pescara e, soprattutto, al Genoa dov’era peraltro anche cresciuto, ha rinnovato il suo contratto con la Juventus lo scorso febbraio.
La firma lo legherà alla Juventus fino al 2025, con uno stipendio inferiore addirittura ai 2 milioni di euro netti l’anno. Una cifra comunque alta, certo, ma che per un calciatore della sua caratura, considerato un lusso come secondo portiere in Serie A, è davvero vantaggiosa per la Juventus.
Come abbiamo già specificato, le caratteristiche migliori del portiere laziale sono la serietà e l’affidabilità. Perin, negli anni in bianconero, nonostante un ruolo da comprimario, si è sempre giocato ottimamente le sue carte, non facendo rimpiangere Szczesny.
Anche nelle stagioni precedenti, nonostante le valanghe di gol presi ogni stagione, Mattia si è sempre comportato ottimamente. Spesso sul suo rendimento ha gravato, invece, una squadra costruita per provare a salvarsi: la differenza si è vista quando, arrivato in una rosa progettata per vincere come quella bianconera, Perin si è confermato un buonissimo interprete del ruolo.
Ad essere pignoli, l’unico punto debole di Mattia Perin potrebbe essere il discorso relativo alla crescita. Arrivato ai trent’anni, ormai, l’ex Genoa ha raggiunto il suo livello di prestazioni massimale: non un campione, ma un ottimo portiere.
Il palmarès di Perin, oltre a contare un Serie B Award come Miglior portiere della stagione 2011/12 -ai tempi, come detto, vestiva la maglia del Padova-, vanta uno Scudetto vinto con la Juventus nel 2018/19 ed una Supercoppa italiana, sempre coi bianconeri, risalente al 2018.
Da fine 2019, Perin è sposato con quella che è stata la sua fidanzata per anni, Giorgia Miatto. I due hanno anche messo al mondo due figli: Vittoria nel 2018 e Leonardo, nato nel giugno del 2020.
Sul celebre emulatore di calcio, FIFA 23, Mattia Perin ha un overall rating non molto alto: è normale, però, viste le presenze centellinata dell’estremo difensore della Juventus. Il suo punteggio ammonta comunque a 79 punti, e certifica l’affidabilità del classe 1992.
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