Il centrocampista bianconero si è preso la Francia e la Juventus: è stato un 2022 da incorniciare per Rabiot.
Da oggetto del mistero a inamovibile: nell’ultimo anno Adrien Rabiot ha preso per mano le redini del centrocampo della Juventus e della nazionale francese. I risultati sono parsi evidenti: risalita in Serie A dei bianconeri e secondo posto al Mondiale in Qatar per i transalpini, falcidiati dagli infortuni soprattutto in mezzo al campo.
Ma la nuova vita di Rabiot è appena iniziata: ecco come ci è arrivato fin qui, tra controversie contrattuali e prestazioni monumentali.
Nato a Saint-Maurice il 3 aprile del 1995, Rabiot ha compiuto la scorsa primavera 27 anni. Siete stupiti, vero? Il francese è da anni uno dei calciatori più conosciuti a livello internazionale: questo perché il suo esordio è stato precoce.
Cresciuto in piccole realtà locali, per lui la ribalta ha avuto inizio nel 2008, quando a soli 13 anni è passato per le giovanili del Manchester City che lo aveva notato tramite un’ottima rete di scouting. Qualche anno più tardi è stato il Paris Saint-Germain ad assicurarsene le prestazioni, aggregandolo prima alla primavera e poi alla prima squadra, proprio nei primi anni della nuova e ricchissima proprietà mediorientale.
Strutturalmente, fin da giovanissimo, Rabiot aveva dimostrato una predisposizione unica al calcio: ad oggi è infatti arrivato a 190 centimetri per 80 chilogrammi. Numeri importanti per chi, in mezzo al campo, fa della prestanza fisica il suo punto di forza.
Nato, cresciuto ed affermatosi come mezzala sinistra in virtù del mancino, Rabiot è un centrocampista poliedrico, capace di ricoprire diversi ruoli: quello in mediana, ma anche la zona più avanzata del centrocampo come vistosi durante i suoi primi anni di carriera, grazie a tempi di inserimento che lo hanno accompagnato finora.
La prima marcatura del centrocampista francese con la maglia bianconera è arrivata durante la sua prima stagione in Italia. Dopo 7 anni col Paris Saint-Germain, Rabiot si è infatti trasferito in Serie A, andando a rimpolpare il centrocampo della Juventus di Sarri.
Quell’anno i bianconeri vinsero il loro nono Scudetto consecutivo, nonostante questa cocente sconfitta in trasferta contro il Milan, alla ripresa del campionato dopo il primo lockdown dovuto al Covid-19.
Slalom partito dal cerchio di centrocampo, quattro avversari saltati e sinistro ad incrociare che finisce sotto l’incrocio dei pali della porta difesa, allora, da Gianluigi Donnarumma. Un vero e proprio capolavoro.
Grazie a delle prestazioni in crescendo, il valore di mercato di Rabiot è in continua crescita. Il francese, nonostante il suo contratto sia in scadenza nel giugno del 2023, ha un prezzo che si aggira attorno ai 20 milioni di euro.
Considerando che Transfermarkt basa la sua valutazione anche in virtù degli anni di contratto residui, il costo è davvero importante: con un eventuale rinnovo, il valore di mercato di Rabiot potrebbe schizzare alle stelle, alzandosi almeno di 15 se non di 20 milioni di euro.
Ciò che ha tenuto banco negli ultimi anni in relazione a Rabiot è, soprattutto, il suo stipendio. Il centrocampista di Saint-Maurice, infatti, percepisce ben 7 milioni di euro netti l’anno, che col Decreto crescita diventano poco più di 9 milioni di euro lordi per la Juventus.
La resa nelle prime due stagioni non ha giustificato un contratto del genere, provocando non poche critiche e dubbi nei confronti della società e del calciatore stesso. Nei suoi confronti, alla firma, ci sono state anche importanti commissioni nei confronti della madre, che fa da procuratrice.
Nonostante abbia faticato, da inizio 2022 Rabiot ha pian piano dimostrato tutto il suo bagaglio calcistico. Il centrocampista francese, infatti, ha negli inserimenti una delle sue caratteristiche principali.
Non solo, però: Adrien ha saputo sviluppare un ottimo lavoro di interdizione durante la fase di non possesso e, quando gli è stato richiesto, è stato in grado anche di dettare i tempi di gioco in cabina di regia con discreti risultati.
Ad inseguirlo in maniera negativa, però, è ancora quell’incostanza durante i 90′: Rabiot spesso si eclissa dal gioco. Magari poi per riapparire con una giocata decisiva, certo: da un calciatore della sua esperienza e della sua caratura, però, ci si aspettano sempre prestazioni continue e positive.
Rabiot possiede più di un soprannome: durante la sua esperienza francese, era chiamato dalla stampa Duca. Dal suo avvento in Italia, però, e soprattutto da quando ha cominciato a stupire in positivo addetti ai lavori e tifosi, il centrocampista è diventato Cavallo pazzo.
Il perché di questo soprannome di Rabiot è semplice: il ragazzo è paragonabile ad un purosangue per qualità tecniche e tattiche, ma è pazzo perché spesso si dimentica di ciò che è capace.
Tra i trofei più importanti, Rabiot può contare una sfilza di coppe vinte con il Paris Saint-Germain: sei Ligue 1, cinque Supercoppe francesi, cinque Coppe di Lega e quattro Coppe di Francia.
In Italia Cavallo pazzo si è portato a casa una Serie A, una Supercoppa italiana e una Coppa Italia, a cui va aggiunta una Nations League vinta con la nazionale dei Bleus lo scorso anno, a San Siro.
Nel famoso videogioco della EA Sports, FIFA 23, Rabiot ha una carta “base” con un overall rating di 80 punti. Nella modalità online, però, il francese ha beneficiato di numerosi upgrade: dalla versione in form (ovvero una carta che aumenta le statistiche in seguito ad ottime prestazioni) dal valore di 83 punti fino alla carta speciale ottenuta durante il mondiale, dal valore di ben 86 punti.
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