Protagonista con la nazionale argentina, con cui si è appena laureato Campione del Mondo, scopriamo tutto su Di Maria.
Arrivato alla Juventus da campione in fase calante, Angel Di Maria ha disputato un Mondiale da protagonista con l’Argentina, riportando in Sudamerica quella coppa che mancava dal 1986 ed aveva reso Diego Maradona un mito nella leggenda.
Tante le sfumature che hanno caratterizzato la carriera e la vita del fuoriclasse bianconero: scopriamole insieme.
Nato il 14 febbraio del 1988 a Rosario, città famosa nel mondo proprio per aver sfornato tanti talenti saliti alla ribalta in Europa, Di Maria è cresciuto nella squadra locale: il Rosario Central. Ed è lì che il fantasista vorrebbe tornare per concludere la sua fantastica carriera.
Alto 180 centimetri e pesante 68 chilogrammi, Di Maria ha il classico fisico del funambolo dei tempi moderni. Non troppo alto e piuttosto leggero, ma capace di reggere l’urto contro i difensori e in generale i difendenti avversari.
Per tutta la carriera, infatti, si è mosso per lo più nella zona destra del campo, per poter sfruttare un piede sinistro micidiale una volta “rientrato” e puntando la porta. Ala o esterno destro, con la possibilità di giocare anche dietro la punta e sulla trequarti di campo.
Arrivato in bianconero lo scorso luglio, Di Maria ha messo a segno il primo gol con la Juventus a metà agosto, nel giorno dell’esordio della squadra di Allegri nella Serie A 2022/23. Il campione argentino ha infatti aperto le marcature nel 3-0 casalingo ai danni del Sassuolo.
Ad oggi questa è ancora l’unica rete in Italia di Di Maria, condita da un assist. In Champions, nonostante l’avventura della Juventus si sia già esaurita ai gironi, l’argentino ha messo a referto ben tre passaggi chiave per i compagni.
Su Transfermarkt, piattaforma molto utile per reperire statistiche e curiosità su ciascun calciatore, Di Maria ha una valutazione che tocca i 10 milioni di euro. Non disperate, è normale che sia così bassa e ve ne spieghiamo il motivo.
La piattaforma mette in relazione l’età del calciatore, che in questo caso è avanzata visti i 34 anni, oltre che agli anni rimanenti di contratto, che nel caso di Di Maria scadrà il prossimo giugno. Meno duraturo è il contratto e più il valore si abbasserà.
Arrivato a Torino da campione conclamato e con il costo del cartellino pari a zero vista la scadenza del contratto con il Paris Saint-Germain, sua ex squadra, l’ingaggio di Di Maria si aggira attorno ai 7.5 milioni di euro netti l’anno.
Una cifra molto alta, con il contratto siglato per un solo anno vista la sua volontà, almeno stando a quanto dichiarato la scorsa estate, di tornare al più presto in patria, nella “sua” Rosario.
Per tutta la carriera, Di Maria si è contraddistinto per una tecnica di base d’altissimo livello grazie ad un mancino sopraffino. Il calciatore argentino ha infatti potuto ricoprire ogni ruolo della trequarti, prediligendo la zona destra del campo, in virtù di una classe innata.
Il Mondiale in Qatar, poi, ha messo in risalto un’altra “dote” di Di Maria: la capacità di incidere nei momenti decisivi. Quando c’è da portare a casa un bottino succulento, come quello della Coppa del Mondo in questo caso, l’argentino spesso sforna prestazioni da incorniciare.
Difficile trovare dei punti di debolezza in un calciatore di questa portata. Tuttavia, Angel Di Maria ha spesso dovuto dare forfait nel corso della sua longeva carriera per un fisico tutt’altro che indistruttibile.
Il fantasista argentino, infatti, ha frequentemente patito infortuni di natura muscolare e fastidi dovuti a ricadute che lo hanno limitato nel corso degli anni. Col tempo, però, è stato capace di curarsi, dando ascolto a ciò che il suo corpo richiedeva e senza rischiare di peggiorare la situazione.
Come la maggior parte dei calciatori sudamericani, anche Di Maria ha un soprannome unico, tutto suo. L’argentino, fin dalla più tenera età con un pallone tra i piedi, è stato soprannominato El Fideo.
Traducendolo letteralmente, il termine significa “lo spaghetto”, e si riferisce ovviamente al fisico magro e asciutto di Di Maria, che lo accompagna fin dai suoi primi passi nei campi di calcio argentini.
La lista di titoli vinti da un calciatore del genere è, ovviamente, lunghissima. Su suolo nazionale, Di Maria ha portato a casa un campionato portoghese col Benfica, una Liga con il Real Madrid e ben cinque Ligue 1 con il PSG. A questi si aggiungono svariate coppe nazionali sia in Portogallo che in Spagna che in Francia.
Sempre con i Blancos, El Fideo si è portato a casa una Champions League, risultando decisivo nella finale tutta spagnola contro l’Atlético Madrid, ed una Supercoppa europea.
Con la nazionale argentina, oltre al Mondiale appena vinto, ha centrato un oro olimpico, un Mondiale U-20 e una Copa America. In quasi tutte le competizioni disputate e poi vinte, Di Maria è stato inserito nella “squadra della competizione”, una sorta di undici stellare coi migliori in ogni ruolo.
Dal 2011, Di Maria è sposato con Jorgelina Cardoso, ex modella ed ora mamma a tempo pieno. Anche lei argentina, più grande del calciatore di sei anni, ha conosciuto Angel nel 2009 virtualmente, quando l’allora 21enne era in forza al Benfica.
Messaggio dopo messaggio è arrivato il primo, fatidico incontro: da allora i due non si sono più separati e nel 2013 hanno dato alla luce anche la loro prima figlia, Mia. Nel 2017, poi, è stata il turno di Pia.
Sul più famoso simulatore di calcio virtuale al mondo, FIFA 23 targato EA Sports, Di Maria ha un valore di ben 84 punti. Il suo è tra i più alti in casa Juventus, secondo solo a quelli di Szczesny, Pogba e Kostic.
Inoltre, nella modalità di gioco online dove ogni calciatore può ricevere delle versioni speciali della sua “carta”, Di Maria ha ottenuto quella di Man of the match della finale del Mondiale in Qatar, con un overall rating che raggiunge addirittura i 90 punti.
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