Mondiale Qatar 2022, la top undici: Messi guida la formazione

Il mondiale si è concluso e a trionfare è stata l’Argentina di Messi; andiamo a vedere chi sono stati i migliori undici della competizione.

Messi
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In Qatar ha vinto l’Argentina; i ragazzi di Scaloni si sono imposti meritamente nonostante diversi dubbi dopo la sconfitta, all’esordio, contro l’Arabia Saudita. Una nazionale che ha avuto il merito di restare mentalmente in partita anche nei momenti più complessi del torneo, contro Olanda e Francia.

Entrambi i match sono stati decisi ai calci di rigore con Messi e compagni maggiormente lucidi rispetto agli avversari. Questo mondiale, però, non è stato solo Argentina; andiamo a vedere la top undici del torneo calcistico più importante di tutti.

In porta non possiamo non inserire Emiliano Martinez; l’estremo difensore argentino è stato decisivo sia contro l’Olanda ma soprattutto nella finale quando, al minuto 123, ha chiuso la porta a Kolo Muani permettendo alla sua nazionale di portare la sfida ai rigori.

Martinez
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Proprio nella lotteria dei rigori si è dimostrato determinante con tre parate tra Olanda e Francia; non possiamo non sottolineare anche l’intervento, nei minuti finali, contro l’Australia quando ha evitato i tempi supplementari. Emiliano Martinez si merita il premio come miglior portiere del torneo.

Difesa a quattro con due laterali di spinta come Hakimi e Molina; il primo è stato protagonista della rivelazione di questo mondiale, il Marocco. In questo torneo abbiamo finalmente conosciuto anche la fase difensiva dell’ex Inter anche se la sua caratteristica migliore resta la fase di spinta.

Hakimi
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La corsia con Ziyech è stata uno dei punti di forza di una nazionale capace di stupire tutti e chiudere il mondiale al quarto posto. E’ vero, la coppa è stata alzata da Messi ma i ragazzi di Regragui hanno scritto una pagina meravigliosa di questo sport e che difficilmente dimenticheremo.

Per quanto riguarda Molina, il mondiale del classe 1998 ha raggiunto l’apice con il gol all’Olanda nel quarto di finale. Una rete creata da Messi, autore di uno degli assist più belli di questo mondiale.

Molina
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Non solo il gol; Molina ha giocato un grandissimo torneo fornendo una serie di prestazioni di altissimo livello. Costante spina nel fianco per gli avversari ma anche impeccabile in fase difensiva; giocatore perfetto per il sistema di gioco di Scaloni.

Passiamo ora ai due centrali e non possiamo non partire da un altro campione del mondo; si tratta di Otamendi. Il difensore ha messo a disposizione dell’Argentina tutta la sua esperienza, il suo carattere e la sua determinazione.

Ciò che lo ha reso veramente fondamentale nella rosa di Scaloni è stata la sua abilità sulle palle inattive; di testa le prendeva sempre lui e, da questo punto di vista, è emblematica la sfida con l’Olanda.

Otamendi
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Quando gli Oranje, sotto di due gol, decisero di inserire due centravanti forti fisicamente è stato proprio Otamendi a tenere in piedi la retroguardia dell’Argentina. Un vero e proprio leader che non ha mai mollato e, nell’ultimo atto della competizione, ha annullato completamente Giroud.

Se da uno come Otamendi ci si poteva aspettare un mondiale del genere, non possiamo dire lo stesso per quanto riguarda Gvardiol. Il difensore ha disputato un torneo di altissimo livello; la serataccia contro Messi (in tanti hanno avuto problemi nell’affrontare il miglior giocatore del mondo) può solo far bene al centrale per quanto riguarda la sua crescita calcistica.

Gvardiol
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La Croazia, come quattro anni fa, ha chiuso il mondiale sul podio e il merito è anche delle prestazioni di Gvardiol; in molti ricorderanno la rete al Marocco ma le sue migliori giocate sono state contro Lukaku (quando salva un gol fatto) e contro il Brasile; nel quarto di finale, infatti, disputa probabilmente la partita perfetta. Difensore destinato a dominare i palcoscenici internazionali dei prossimi anni.

Passiamo, ora, al centrocampo e a gestire tempi e ritmi di questa top undici non possiamo non mettere Modric; il talento del Real Madrid, al suo ultimo grande ballo mondiale, è stato tra i migliori della competizione.

Modric
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Giocatore immenso: insieme a Brozovic e Kovacic ha formato, forse, il miglior centrocampo del mondiale. Dare la palla a Modric significa metterla in banca; contro l’Argentina è stato l’unico della Croazia a meritarsi il sei in pagella mentre nel quarto di finale ha spalancato le porte dell’uno a uno con una giocata sensazionale.

Abbiamo detto di come il Marocco sia stato la più bella sorpresa di questo mondiale; in mezzo al campo, Regragui ha potuto contare su Amrabat. Il centrocampista della Fiorentina ha corso per quattro persone alzando sempre di più il livello delle prestazioni.

Amrabat
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Difficile dire quale sia stata la sua miglior partita ma, visto l’importanza storica che ha avuto quel successo, non possiamo non citare il match contro il Portogallo. Nei quarto di finale, Amrabat è stato la colonna portante del Marocco giocando in diverse zone del campo senza mai andare a perdere di qualità.

Il centrocampo di questa top undici lo concludiamo con un giocatore che ha rischiato di vivere un vero e proprio incubo; parliamo di Enzo Fernandez che, nel quarto di finale contro l’Olanda, ha preso il palo al minuto 121 per poi sbagliare il calcio di rigore nella lotteria dagli undici metri.

Enzo Fernandez
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L’Argentina, però, ha superato l’ostacolo Oranje arrivando sul tetto del mondo; nel sistema di gioco di Scaloni, Enzo Fernandez è stato l’equilibratore perfetto. Giocatore abile dal punto di vista difensivo ma pronto a ribaltare l’azione e andare in aiuto degli attaccanti. Ventuno anni e le qualità per essere tra i migliori nel ruolo.

Passiamo al piatto forte di questa top undici, il reparto offensivo e non possiamo non partire da Messi. A volte i numeri non dicono tutto ma nel suo caso si può fare la classica eccezione.

Sette gol al mondiale e cinque di questi dell’uno a zero, i due assist più belli (contro Olanda e Croazia), il giocatore con più presenze e quello con più minuti in un mondiale. A Messi si chiedeva di dimostrare di essere decisivo con la nazionale e lui ha risposto in un mese dove è stato ultraterreno.

L’Argentina torna sul tetto del mondo e lo fa grazie ad un Messi che ha trascinato i suoi compagni portandoli in paradiso; dopo la finale del Qatar possiamo dire come il classe 1987 sia il giocatore più forte di tutti.

Nella finale mondiale si è dovuto inchinare a Messi anche Mbappé; il francese, però, ha lasciato un segno indelebile dimostrando di essere il prossimo numero uno al mondo.

Mbappé
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Otto gol al mondiale, tripletta in finale (non succedeva dal 1966), dodici gol in un mondiale a meno quattro dal record di Klose. Giocatore di un altro pianeta destinato a dominare il mondo del calcio per diversi anni.

Concludiamo questa top undici con il centravanti e vogliamo premiare Giroud; la sua finale è durata solamente quarantuno minuti per una sostituzione, onestamente, discutibile. I rimpianti per non aver avuto l’attaccante rossonero, in determinate occasioni, sono tanti.

Giroud
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Giroud, in ogni caso, ha giocato un mondiale di altissimo livello risultando decisivo quando serviva come contro Polonia ed Inghilterra dove ha realizzato gol pesantissimi. E’ un peccato che un giocatore della sua esperienza non abbia avuto la possibilità di giocare almeno un’ora della finale.

Ricapitolando, ecco la top undici del mondiale in Qatar: Martinez; Hakimi, Gvardiol, Otamendi, Molina; Enzo Fernandez, Modric, Amrabat; Messi, Giroud, Mbappé. Una formazione sicuramente sbilanciata ma con tanta qualità.

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