L’eterno paragone tra Maradona e Messi è stato finalmente risolto. Tutto è bene quel che finisce bene? Questo è ciò che tutti sperano.
Il dibattito degli ultimi giorni è quello sul paragone tra Messi e Maradona. Con un Mondiale che per l’Argentina si fa sempre più interessante, quello citato è sicuramente il punto di vista più comune a tutti gli spettatori.
Così, durante la trasmissione Tvplay in onda su Twitch i presenti hanno avuto modo di sviscerare questo argomento nel migliore dei modi. Tutto ciò è stato possibile grazie a un grande interprete.
Si tratta infatti di Victor Hugo Morales, celebre scrittore e telecronista uruguaiano. Grazie al suo apporto sono state toccate numerose tematiche molto interessanti. Dal sensazionalismo delle telecronache passando per le giocate della Pulce.
PARAGONE MESSI/MARADONA –
Durante la trasmissione Tvplay, il saggista Morales si è espresso sull’eterno paragone tra Messi e Maradona: “Sappiamo cosa significa Maradona per il calcio per tutti noi. Messi però mi sta emozionando moltissimo, è la continuazione di Diego. Messi continua la leggenda di tutto quello che faceva Diego. E’ una benedizione di Dio per il calcio argentino avere avuto questi due giocatori di talento e immaginazione che hanno dato questa grande popolarità al calcio mondiale. Maradona è dio e Messi è Gesù, il messia: intorno a Messi giocano gli apostoli“.
MESSI COME ARLECCHINO –
Da parte dello stesso cronista, non è mancato il parallelismo tra Messi e il popolare personaggio di Arlecchino: “Io sono innamorato delle commedie di Goldoni e di Arlecchino: Arlecchino è un uomo che diverte e che cerca la bugia che nel calcio è necessaria per ottenere quello che ha fatto Messi. Correre, fermarsi, correre di nuovo, andare da un lato, fare la finta e finalmente fuggire tra il difensore e la linea di fondo. La bugia è una forma d’arte, il calcio è l’obbligo di giocare con immaginazione contro gli avversari. Messi e Maradona sono affascinanti e invitano all’immaginazione“.
Oltre a Messi e Maradona, su Tvplay l’ospite Morales ha trattato anche altri argomenti. In particolare per quanto concerne il suo rapporto con la telecronaca e il suo meraviglioso mondo: “Il gol di Maradona nell’86? Sono preoccupato perché gli ascoltatori sperano che io dica qualcosa, soffro per questo. Il nostro lavoro è spontaneo, in un momento preciso possiamo dire qualsiasi cosa. Il pubblico aspetta da me un’espressione particolare e io cerco sempre di trovare espressioni particolari ma so benissimo che il ridicolo è lì che mi aspetta. Maradona e Messi? Dico solo che meno male che ci sono, loro sono capaci di assorbire qualsiasi elogio”
RIFLESSIONE SULLA RADIO –
Non è mancata inoltre la digressione sul mondo delle radio: “La radio è l’immaginazione, resiste al tempo e la cronaca sportiva è l’espressione più alta dell’immaginazione che possiamo donare alla radio. Sono felice di aver fatto questa intervista”.
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