Sono ormai tante le indagini che hanno preso di mira la Juventus negli anni: ricordiamole insieme, ciascuna con le proprie sentenze.
Con l’ultimo, grande terremoto in casa Juventus, gli scandali che hanno coinvolto la società bianconera crescono di numero. Sarà un caso? La Juventus è la società più importante d’Italia, o comunque nella cerchia di quelle che possono vantare questo riconoscimento, e quindi parlarne fa sicuramente più notizia.
Non può essere solo una coincidenza, però, finire spesso davanti ad un tribunale. E di questo sono consci anche i tifosi juventini, che in questi giorni staranno sopportando sfottò degli avversari e tensione in merito ad un processo, che ricordiamo come debba ancora incominciare.
Molti hanno già tirato le proprie somme, ma bisogna dar tempo alla giustizia di fare il suo corso. Chiunque, fino a prova contraria, in un tribunale, è innocente. E vale anche per la Juventus.
La Juventus e i reati di doping: l’Epo tra il 1994 e il 1998
Il primo terremoto in casa Juventus risale agli anni ’90. In realtà, la sentenza fu emessa nei primi del Duemila, ma li questione riguardava l’assunzione di sostanze dopanti. L’accusa contro i bianconeri era quella di aver ingerito eritroproietina, anche detta Epo.
Il farmaco, assieme ad altri di cui si è provata l’assunzione sempre da parte dei tesserati della Vecchia Signora, era vietato. Alcuni degli altri, invece, erano ammessi solo in casi di cure patologiche, di cui però i calciatori della Juventus non avevano bisogno, stando a quanto riportato da illustre fonti come la Repubblica e La Gazzetta dello Sport.
Il tribunale di Torino, espressosi tra il 2004 e il 2005, provò di fatto che i giocatori in questione si erano “dopati”, ma l’accusa era caduta in prescrizione e la Juventus ne uscì illesa, salvo poi cadere nell’oblio un anno dopo.
Calciopoli, il peggior momento della Juventus
Nel 2006, per l’appunto, arriva lo scandalo peggiore nella storia del calcio italiano, e inevitabilmente in quella della Juventus. Attraverso Calciopoli, venne a galla una rete di contatti tra diversi dirigenti di società sportive e rappresentanti federali e dell’AIA.
Insomma, molti di voi conosceranno già le vicende e anche in maniera dettagliata visto che a distanza di 16 anni se ne parla ancora in maniera alquanto frequente, ma in buona sostanza le designazioni arbitrali e gli stessi arbitraggi venivano pilotate.
A pagarne le conseguenze maggiori fu la Juventus, che venne retrocessa in Serie B con ben 17 punti di penalizzazione e vide revocarsi due Scudetti: il primo, quello del 2004-2005, che rimase non assegnato, e il secondo, il 2005-2006, che venne dato all’Inter.
Juventus, che rischio con il Calcioscommesse
L’episodio del Calcioscommesse risale invece al 2011, ma la Juventus, propriamente, non c’entra. Furono invece coinvolti alcuni suoi tesserati dell’epoca: Conte, Alessio, Stellini, Bonucci e Pepe.
A pagare in prima persona fu solo l’allora allenatore, Antonio Conte, che aveva appena riportato la Juventus sul trono d’Italia e che si vide infliggere ben 10 mesi di squalifica per dei fatti risalenti a quand’era tecnico del Siena. La pena fu poi ridotta a soli 4 mesi.
L’inchiesta Prisma e i rischi che corre la Juventus
Veniamo dunque ai giorni nostri: del caos in casa bianconera abbiamo già abbondantemente parlato. Con l’inchiesta Prisma, sono finite sotto la lente di ingrandimento delle plusvalenze sospette condotte dalla Juventus in alcune operazioni di mercato, ma anche delle carte segrete relative agli stipendi di diversi tesserati, come Ronaldo.
L’accusa peggiore, tra le altre, è quella di falsa dichiarazione di bilancio, con l’ex CdA composto, su tutti, da Agnelli, Nedved e Paratici -oltre a quelli arrivati dopo come Cherubini e Arrivabene– che avrebbe operato al di fuori della legalità per sistemare i conti della Vecchia Signora.
La palla, ricordiamolo, passa ora alla giustizia. Alcun processo ha avuto inizio e solo quello stabilirà la colpevolezza o meno degli imputati ed eventualmente il coinvolgimento sportivo della Juventus.