Adrien Rabiot è pronto per poter fare il grande salto di qualità con la maglia della Juve e ora ha le carte in regola per eguagliare dei miti.
Acquistare un giocatore a parametro zero è sempre un grandissimo rischio, soprattutto perché ci si deve sempre domandare come mai la società precedente abbia deciso di interrompere bruscamente il rapporto con il calciatore.
Il Paris Saint Germain inoltre aveva davvero bisogno come il pane di un giocatore che provenisse dal proprio vivaio, con Adrien Rabiot che doveva essere il futuro del centrocampo parigino.
Nei suoi primi tre anni alla Juventus il suo rendimento è stato però davvero molto al di sotto delle aspettative, ma ora sta dimostrando finalmente la sua grandissima classe e proprio ora che è arrivato alla fine del proprio contratto sembra aver raggiunto il livello di altri grandi francesi, sempre con le dovute proporzioni.
Infatti nella storia della Juventus è sempre stata tradizione per i giocatori francesi partire con grandi difficoltà iniziale, con Michel Platini che negli anni ’80 sembrava essere davvero un acquisto sbagliato, frase che oggi sembra lesa maestà.
Eppure c’è un altro francese che sembra avere tantissime coincidenze con Rabiot, anche se nel suo caso si dovettero aspettare pochi mesi e non certo tre anni per poter vedere il suo reale potenziale.
Stiamo parlando infatti del leggendario Zinedine Zidane, un fenomeno che arrivò a Torino nel 1996 al Bordeaux anche grazie a una sensazionale partita in Coppa Uefa contro il Milan, ma il suo problema fu la collocazione tattica.
La partita che però ha cambiato definitivamente la storia di Zizou a Torino fu una bellissima gara contro l’Inter al Delle Alpi, e anche in questo caso vi viene in mente qualcuno che ha sfruttato il derby d’Italia per esprimere il suo grande talento?
Rabiot emula Zidane: la sfida con l’Inter lo lancia nel mito bianconero
Dobbiamo tornare infatti all’autunno del 1996, con l’Inter di Roy Hodgson che voleva cercare la grande impresa a Torino, con i nerazzurri che riuscirono a vincere poche settimane dopo per 0-3 in Coppa Italia, ma in Serie A era tutta un’altra storia.
Zinedine Zidane riuscì a raccogliere al limite dell’area un calcio d’angolo respinto e dopo aver stoppato calciò un sensazionale sinistro a fil di palo che divenne imparabile per Pagliuca e da lì partì il suo mito e in futuro segnò altri grandissimi gol.
Dal canto suo invece Rabiot sfruttò la specialità della casa di tutte le squadre di Massimiliano Allegri, con una ripartenza favolosa condotta dal serbo Kostic e conclusa con un piattone destro sul secondo palo che ha superato Onana.
Dunque i gol di entrambi che hanno cambiato la propria storia a Torino è avvenuto in un Derby d’Italia casalingo, ma in realtà le similitudini non finiscono di certo qui.
Anche in quel caso infatti era un allenatore toscano ad allenare Madama e a dare fiducia al transalpino, da Marcello Lippi a Massimiliano Allegri, e anche in quel 1996 il risultato finale fu per 2-0, con il gol del vantaggio che venne segnato da Jugovic.
A fine anno arrivò anche la vittoria dello Scudetto e questa è un’altra grande casualità che si augurano di poter vivere i tifosi Madama.