La Juventus è la squadra più amata d’Italia, anche se ovviamente questo comporta anche forti antipatie e in certi casi poteva finire male.
Non ci sono dubbi sul fatto che sia un grande onore poter giocare per la Juventus, la squadra che in Italia ha saputo vincere il maggior numero di Scudetti e che è tifata in ogni angolo della nazione, ma allo stesso tempo sono moltissimi i suoi detrattori in tutto lo Stivale e talvolta si esagera.
Le trasferte per la Juventus sono sempre state molto impegnative e cariche di tensione, perché se da un lato ha sempre portato con sé l’entusiasmo di milioni di tifosi, sono almeno altrettanti coloro che la odiano.
Si tratta sicuramente di una vita molto triste, perché quando si mette davanti il disprezzo verso una squadra piuttosto che il tifo per la propria si è sempre costantemente in torto, a prescindere dalla realtà che si sostiene.
Per questo motivo sono stati diversi i casi nei quali i giocatori della Juventus hanno dovuto difendersi fisicamente da degli attacchi gratuiti e senza senso di pseudo tifosi che probabilmente concepiscono lo stadio solo come un luogo per sfogare i loro istinti più biechi e beceri.
Questa triste condizione l’abbiamo più volte denotato in occasione del Derby della Mole, con i tifosi del Torino che in diverse circostanze sembrano essere maggiormente felici nel vedere perdere i rivali cittadini piuttosto che gioire per i successi (pochi) dei granata.
Per tantissimi anni i cugini hanno dovuto masticare amaro di fronte allo strapotere bianconero e soprattutto le stracittadine erano davvero poco più che una formalità per la Signora, ma il peggio del peggio venne raggiunto il 26 aprile 2015.
La Juventus era ormai prossima a laurearsi campione d’Italia, ma soprattutto si stava preparando alla doppia sfida con il Real Madrid in semifinale di Champions League per poter accedere all’ultimo atto.
Ricordiamo poi come la squadra di Allegri poche settimane dopo si sarebbe giocata anche la finale di Coppa Italia contro la Lazio, quindi c’era davvero la grande occasione per colorare il cielo d’Italia e d’Europa di bianconero con uno storico Triplete.
Questo non poteva essere accettato dai cugini del Torino e allora l’accoglienza all’Olimpico fu carico di odio, rancore e frustrazione totalmente gratuita e da condannare senza se e senza ma.
Quando il pullman della Juventus si stava avvicinando allo stadio per poter entrare negli spogliatoi e iniziare a preparare la partita si scatenò il finimondo con una fiumana incredibile di persone che ai bordi delle strade iniziarono a dare vita a uno spettacolo indecente.
Gli insulti in questi casi non fanno, e se si fossero limitati a qualche coro di sfottò non ci sarebbero stati problemi, invece si è deciso di utilizzare tutto ciò che veniva trovato per scagliarlo contro al pullman dei giocatori.
Iniziò una vera e propria sassaiola, fatta anche uova, bottiglie e qualcuno decise anche di utilizzare delle bombe carta, lo strumento preferito dai vigliacchi, il che portò alla rottura di un vetro del pullman.
Il Torino Juventus della vergogna: assalto indegno dei tifosi granata
La situazione quel giorno fu davvero ai limiti della follia, perché sappiamo bene come le tifoserie più calde molto spesso trovino giovamento e felicità nel poter scaturire una rissa tra le due fazioni, ma la domanda fondamentale è questa: perché prendersela con i giocatori?
Si tratta di una delle scene più stupide e indecenti che ci possano essere mai stati, anche perché chi può dire che tra i giocatori della Juventus non ci fosse stato uno che da piccolo fosse tifoso del Toro o almeno un suo simpatizzante.
I calciatori vanno e vengono e tanti elementi che sono stati osannati in passato da una tifoseria, magari in futuro diventeranno degli idoli per i rivali storici.
Ed è proprio anche il caso di quel giorno, perché alla fine sì, si è anche deciso di giocare a calcio, con la Juventus che già aveva la testa agli impegni europei e in più era anche sconvolta da ciò che era successo in precedenza, e alla fine a vincere fu il Torino per 2-1 con il gol dell’ex Fabio Quagliarella.
Quel giorno però il clima era davvero infuocato, tanto è vero che non furono solamente i giocatori a essere coinvolti in maniera diretta in questa vergogna assoluta del calcio italiano, ma naturalmente vennero coinvolti anche tifosi e Forze dell’Ordine.
Il totale di quella indegna domenica di calcio fu di 5 arresti e 10 feriti abbastanza gravi che furono obbligati al trasporto all’ospedale di Torino per le dovute cure.
Già nella serata di domenica 26 aprile, la Juventus decise di stilare un comunicato ufficiale nel quale condannava ogni forma di violenza a prescindere dal fatto che il tutto provenisse dai propri tifosi o da quelli avversari.
La richiesta delle massime cariche della società era quella di potersi fermare per riflettere su quella che sta accadendo nel mondo del calcio e che una giornata come quella dovesse essere presa a esempio come un giorno indecente che non aveva nulla a che fare con lo sport e solo la buona sorte non fece scappare il morto.