Nel calcio di oggi sembrano esserci due filosofie ben definite: il tiki taka e il sarrismo. Due metodi ben diversi da quello di Allegri.
Molto spesso si parla di identità ben precisa delle squadre, di un tipo di calcio che codifica le varie squadre. Se pensiamo a questa stagione non possiamo non parlare della Roma di Mourinho; lo Special One, la cui sfuriata post Sassuolo ha avuto conseguenze ben precise, viene criticato per un gioco che non piace ai tifosi giallorossi.
Anche se la maggior parte del popolo romanista è vicino al portoghese, altri lo stanno attaccando duramente su questo aspetto. A tutti, infatti, piacerebbe vedere il gioco che, ad esempio, produce il Napoli. Restando si questo delicato tema dobbiamo citare quelle che, nel tempo, sono diventate due vere e proprie filosofie: il tiki taka e il sarrismo. Due concezioni molto diverse da come si esprime la Juventus di Allegri.
Iniziamo con il tiki taka, un tipo di gioco che è stato codificato grazie al Barcellona di Guardiola; una squadra capace di vincere tutto e di farlo divertendo. Era un piacere veder giocare quella squadra e, ovviamente, gli interpreti hanno fatto la loro parte ma non possiamo non parlare di come quel calcio abbia avuto un ruolo fondamentale per gli anni successivi.
Ma in cosa consiste, fondamentalmente, il tiki taka? E’ la capacità da parte della squadra di applicare un possesso palla in grado di sfinire gli avversari.
Correre a vuoto non è mai bello e comporta uno spreco notevole di energie; con questo sistema, però, il Barcellona riusciva a dominare gli avversarie perché la cosa fondamentale di quel possesso palla era, appena possibile, l’attacco allo spazio e la capacità di mettere qualsiasi giocatore davanti alla porta.
Diverso il concetto del sarrismo; l’allenatore della Lazio, come stiamo vedendo soprattutto quest’anno, ha un tipo di gioco ben preciso nei meccanismi. Difesa alta, di reparto e soprattutto molto aggressiva. Il recupero palla, infatti, deve essere il più rapido possibile per consentire ai giocatori di andare a verticalizzare verso gli attaccanti.
Chi pratica un calcio completamente diverso dalle due principali filosofie di gioco rappresentate dal tiki taka e dal sarrismo è, senza ombra di dubbio, Allegri. Il tecnico bianconero ha sempre optato per la concretezza, per l’importanza di raggiungere i risultati indipendentemente dal modo in cui si gioca. Prendiamo in esame la gara con l’Inter, un match in cui i nerazzurri nel primo tempo hanno creato tre clamorose palle gol per poi sopperire al cinismo bianconero nella ripresa.
Emblematico, nella filosofia di gioco di Allegri, è quando disse di come nel calcio bisogna passare la palla a chi ha la maglia uguale alla tua.
La semplicità portata al massimo livello ma che esprime al massimo quello che pensa il tecnico della Juventus in termini di bel gioco. Quello che interessa nel calcio, specialmente se alleni una squadra con le ambizioni dei bianconeri, è vincere e non importa come si raggiunge l’obiettivo. Ecco perché ad Allegri il tiki taka e il sarrismo non saranno mai filosofie che vedremo applicare; il suo obiettivo è vincere.
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