Qual è stata la prima Maserati? Il modello che ha dato il via al mito

La Maserati è uno dei marchi più noti nel mondo delle quattro ruote, per questo motivo ancora oggi il primo modello è entrato nella leggenda.

Ci sono delle automobili che sono state in grado di perfezionarsi sempre di più nel corso degli anni, in modo tale da poter diventare davvero uniche e inarrivabili nel proprio genere, con la Maserati che senza ombra di dubbio ha saputo creare un mito eccezionale negli anni, con il primo modello che non si scorda davvero mai.

Maserati
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Non ci sono dubbi che le varie automobili sono state in grado di perfezionarsi nel corso degli anni, dando l’opportunità a una serie di società di diventare davvero inarrivabile nel corso del tempo.

La Maserati rappresenta senza alcun tipo di problema uno dei più grandi punti di riferimento delle quattro ruote in Italia, perché la casa emiliana e a tutti gli effetti una vera e propria fonte di ispirazione.

La crescita è stata davvero esponenziale nel corso degli anni, partendo da Bologna e passando a Modena, dimostrando a tutti gli effetti di poter essere un vero e proprio punto di riferimento per tutti.

Sono però in molti a domandarsi quale sia stata la primissima storica realtà legata alla Maserati che ha permesso così di fare partire il mito, con la prima vettura di tutti i tempi che è stata addirittura la Tipo 26.

Si tratta chiaramente di una vettura molto diversa da quella che conosciamo al giorno d’oggi, con la lunghezza di 367 cm, una larghezza di 150 e un’altezza di 125,8 ovviamente il tutto era nato per far parte della realtà sportiva.

Questa macchina per la prima volta vide la luce il 26 aprile 1926, ovvero quando per la prima volta partecipò a una delle storiche leggendarie e corsi italiane ovvero la Targa Florio.

La fortuna della Maserati però fu quella di poter sfruttare perfettamente l’addio della Diatto, ovvero una delle scuderie che in quegli anni sembrava farla da padrone, ma che stava per iniziare a vivere un periodo nero.

La Maserati Tipo 26 sfrutta l’addio della Diatto: tutto per caso

Sicuramente in pochi ricorderanno la Diatto, una scuderia e casa automobilistica che nacque a Torino addirittura nel 1835 e che dichiarò fallimento già nel 1955.

Fu proprio il suo addio però che diede la possibilità alla Maserati di poter diventare a tutti gli effetti uniche leggendarie nel suo genere, infatti a quel momento in poi ebbe l’opportunità di poter gareggiare in diverse piste.

Ovviamente la Tipo 26 era una macchina estremamente rudimentale, assolutamente ben lontana dalla realtà odierna, anche se in realtà notiamo come la potenza non le mancasse di sicuro.

Il motore della casa emiliana infatti era già un sensazionale 8 cilindri da 1500 di cilindrata, uno dei più performanti dell’epoca, con l’opportunità di poter sfruttare la potenza di ben 128 cavalli.

Più che positiva anche la sua capacità di poter toccare della velocità molto importanti, infatti questa Maserati era in grado di oscillare tra 180 e i 200 km orari come picco massimo.

Si tratta di una vettura che presentava anche un telaio assolutamente in alluminio e con dei freni a tamburo con un particolare comando idraulico, il che le permetteva di essere assolutamente all’avanguardia da un punto di vista tecnologico.

Insomma da quel 1926 e con la Tipo 26 è iniziata una delle più grandi storie dell’automobilismo non solo italiano ma anche mondiale, perché non ci sono assolutamente dubbi sul fatto che la Maserati sia stata in grado di rivoluzionare per sempre la realtà delle quattro ruote.

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