Juventus, la crisi continua: il dato che fa terrorizzare Agnelli

La Juventus nell’occhio del ciclone ora, avrebbe potuto evitare questa situazione con una semplice mossa: siete d’accordo?

La Juventus sta vivendo il suo momento più buio da dieci anni a questa parte. I due settimi posti consecutivi, con Ferrara prima e Del Neri poi, erano stati il punto più basso prima di rivedere la luce con Antonio Conte.

Andrea Agnelli
LaPresse

Il tecnico salentino, bandiera bianconera da giocatore e sergente di ferro in panchina, era stato capace di riportare lo Scudetto a Torino ed iniziare un ciclo che lo vide vincerne altri due (segnando peraltro il record in Serie A con 102 punti al suo ultimo anno).

Poi, l’avvento di Allegri ed una mentalità sempre più europea, con la Juventus in grado di raggiungere la finale di Champions League per due volte in cinque stagioni. La rosa, di pari passo con le ambizioni societarie, è cresciuta sempre più.

Nell’ultimo anno dell’allenatore livornese, prima che venissero chiamati Sarri e poi Pirlo al timone della corazzata bianconera, la squadra poteva contare su un organico senza rivali in Serie A e tra i più forti al mondo.

Il declino, a livello tecnico, è incominciato proprio con l’allenatore ex NapoliChelsea, che non venne accontentato sul mercato ma fu comunque capace di portare a casa il nono Scudetto consecutivo.

Juventus, Cristiano Ronaldo nascondeva i difetti

L’affondo definitivo alla squadra bianconera è arrivato, però, nell’estate del 2021: negli ultimissimi giorni di mercato, a Juventus si è ritrovata a fare i conti con la “grana” Cristiano Ronaldo.

Era stato già sancito il ritorno di Massimiliano Allegri, ma evidentemente la situazione non era, già allora, delle più rosee. Ad accorgersene, in questi termini, fu Cristiano Ronaldo, che salutò la Vecchia Signora dopo 3 stagioni e 101 gol messi a segno in tutte le competizioni.

La presenza del fuoriclasse portoghese, che la scorsa stagione si è comportato bene continuando a segnare a raffica anche in Premier League, nascondeva tanti limiti della squadra allenata prima da Sarri e poi da Pirlo.

Senz’ombra di dubbio, avrebbe giovato anche alla rosa adesso in mano ad Allegri, che un leader tecnico e nello spogliatoio non sembra averlo più. Un trascinatore, un calciatore capace di trasmettere la propria mentalità e la propria passione ai compagni.

Specie ai più giovani, come Vlahovic, grande assente di questo inizio di stagione e non solo per demeriti della squadra. Il serbo, che resta probabilmente il talento più cristallino della Serie A nella sua posizione, manca di verve e di capacità di prendere sulle spalle la sua Juventus.

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