La Bugatti è una delle marche di auto più note al mondo, ma non tutti conoscono con precisione la nascita di questo sensazionale gioiello.
L’Italia e la Francia sono due delle più importanti nazioni da un punto di vista automobilistico, con i due Stati confinanti che hanno avuto l’opportunità di avere la proprio interno diverse vetture di grandissimo prestigio, ma la Bugatti è sempre stata contesa da entrambe.
Quando si decide di aprire una nuova azienda la cosa più importante non darsi mai dei limiti, ma farlo sempre in maniera intelligente in modo tale da poter guardare con fiducia al futuro.
All’inizio del Novecento era assolutamente evidente come ci fosse una grande voglia di poter far parte sempre di più del mondo delle quattro ruote, con le automobili che diventavano sempre più famose.
L’Italia fin da subito ha avuto grandissima passione per i motori, con la nascita di una serie di imprenditori che sono entrati nella storia e che anche oggi hanno dato l’opportunità ai vari marchi di rimanere nel cuore degli appassionati.
Una di quelle sicuramente più dominante è stata la Bugatti, con il suo ideatore che è Ettore Bugatti, un grande imprenditore milanese che ha avuto fin da subito il pallino per le automobili.
Lui infatti ha avuto il grandissimo intento di poter realizzare una serie di vetture a motore, senza mai dimenticare nemmeno come inizialmente avesse dato vita ai tricicli a motore, attraverso l’azienda chiamata Prinetti e Stucchi.
In questo modo ha cercato sempre di più di poter perfezionare i motori, anche perché questo piccolo triciclo aveva solamente un motorino di soli 4 cavalli ma in 10 anni la situazione era cambiata completamente.
L’obiettivo era quello di poter realizzare delle quattro ruote in grado di poter entrare a tutti gli effetti della storia, riuscendo così in qualche modo a diventare sempre di più apprezzate.
Nel 1902 però ha avuto l’opportunità di iniziare a lavorare con la De Dietrich, una azienda dell’Alsazia che gli aveva dato l’opportunità di costruire i suoi primi modelli di auto.
Dunque dopo 7 anni che si trovava nella città di Molsheim decise in quel momento di dare vita alla sua azienda, ma nel 1909 l’Alsazia non era francese.
A quel tempo infatti era ancora contesa tra la nazione transalpina e l’impero tedesco, ma in quel tempo si parlava ancora la lingua germanica e dunque la Bugatti nacque ufficialmente in Germania.
Sembra dunque a tutti gli effetti di essere all’interno di una barzelletta, dove c’è un italiano che si sposta in una città tedesca che però sta per diventare francese.
Infatti al termine della Prima Guerra Mondiale il Patto di Versailles del 1919 stabilì che l’alsazia era pronta per tornare definitivamente in territorio francese e dunque dal nulla la Bugatti si trasferì senza muovere un dito dalla Germania alla Francia.
Questo comunque non tolse la cittadinanza italiana di Ettore Bugatti, dato che quando nacque nel 1881 il capoluogo lombardo era già parte dell’Italia che era unita da vent’anni dunque lui non ebbe alcun tipo di problema.
Si tratta dunque di una storia davvero molto singolare e incredibile quella della Bugatti che tra l’altro ebbe la chiusura nel 1967 dell’azienda, salvo poi riaprirla e ridarle lustro nel 1987, con la vera e propria rinascita che però accade nel 1998 quando entrò sotto il gruppo Volkswagen, tornando ancora una volta dunque sotto la Germania.
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