Contro il Bologna i riflettori erano puntati su Dusan Vlahovic; sono serviti sessanta minuti al centravanti per tornare al gol.
I problemi avuti dalla Juventus nelle prime sette giornate hanno riguardato anche Vlahovic; un solo gol su azione, il secondo contro il Sassuolo e cinque partite, tra campionato e Champions League, senza segnare. Un periodo complesso per il centravanti considerando come, per giocatori come lui, il gol sia linfa vitale; da questo punto di vista, però, la sosta per le nazionali è servita per ricaricare le batterie e soprattutto recuperare quella tranquillità necessaria per tornare ad essere decisivo. E’ così è stato con Vlahovic andato in gol nel tre a zero contro il Bologna.
Dopo sessanta minuti di gioco Vlahovic ha spezzato l’incantesimo; un colpo di testa per mettersi alle spalle il periodo negativo e tornare ad esultare con i suoi tifosi. Il gol, su assist di McKennie, ha permesso alla Juventus di chiudere la partita e può essere anche il primo passo per la rimonta scudetto.
I bianconeri, infatti, se vogliono risalire in campionato non possono fare a meno dei gol di Vlahovic, centravanti intorno al quale è stato costruito un progetto che deve portare diversi trofei. Con lui in forma, non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente, è tutto più semplice perché ad un giocatore con le sue caratteristiche non si può rinunciare.
Ora, però, bisogna dare continuità; nei prossimi impegni Vlahovic dovrà dimostrare di essersi messo definitivamente alle spalle il periodo negativo; già la sfida di settimana prossima, contro il Milan, sarà un test fondamentale per capire a che punto è la rinascita di Vlahovic. E’ chiaro come un’altra prestazione con gol confermerebbe quanto dimostrato contro il Bologna, ovvero la rinascita di un giocatore fondamentale per le ambizioni dei bianconeri.
La rete con la Serbia, nella pausa per le nazionali, è stato fondamentale per sbloccare Vlahovic capace di ritrovare il giusto feeling con il gol. Nel match di campionato contro il Bologna è tornata anche la rete con la maglia della Juventus; un gol non causale considerando come è nato. Se lo vediamo con attenzione, infatti, ci rendiamo conto dell’importanza di Milik.
Sul cross di McKennie, infatti, possiamo notare il movimento dell’ex Napoli che consente a Vlahovic di avere più spazio all’interno dell’area di rigore. Con due centravanti la Juventus riempie meglio l’area e, per forza di cose, la difesa avversaria ha più difficoltà nel gestire un doppio attaccante. La sensazione, dunque, è che Allegri possa fare di tutto per continuare a giocare con le due punte.
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