La Juventus è partita con il piede giusto; cerchiamo di capire in che modo Allegri ha contribuito ad una vittoria che può essere fondamentale.
Serviva una risposta dopo l’inizio complicato di stagione; la Juventus doveva assolutamente ripartire e, proprio dalla gara con il Bologna, si chiedeva ai bianconeri un cambio passo per non rischiare di vivere un’altra stagione anonima dopo i due quarti posti consecutivi. La risposta è arrivata; nel posticipo dell’ottava giornata, infatti, i ragazzi di Allegri hanno vinto (e soprattutto convinto) tre a zero contro il Bologna. Un successo che può rappresentare una sorta di nuova vita nella stagione dei bianconeri; con la speranza di trovare continuità, cerchiamo di capire come il tecnico ha contribuito al cambiamento della sua squadra.
Un gioco che non decollava, la difesa senza delle vere e proprie gerarchie e le fatiche del reparto offensivo; tutti temi a cui bisognava trovare una risposta per cambiare passo in una stagione ancora recuperabile ma complicatasi terribilmente. Le risposte sono arrivate anche se, per capire se la Juventus è realmente guarita, bisogna aspettare ulteriori test e da questo punto di vista i prossimi appuntamenti saranno decisivi.
Nel frattempo bisogna sottolineare la mano di Allegri in questo cambiamento; il tecnico, tanto criticato dai tifosi ma con la fiducia della società, ha avuto due settimane di tempo per capire come guarire la sua squadra. Contro il Bologna sono arrivate indicazioni ben precise; il primo aspetto da considerare è stata la presenza, confermata, della coppia Vlahovic-Milik entrambi a segno.
Ad aver stupito, però, è stato il cambio modula della Juventus presentatasi all’appuntamento con un 3-5-2 in grado anche di diventare 4-4-2 nel corso della partita. La chiave di questo sistema di gioco si chiama Danilo; il brasiliano, infatti, ha svolto sia il ruolo di terzo centrale sia quello di terzino destro. Nel primo caso abbiamo assistito ad un centrocampo con Locatelli affiancato da Rabiot e McKennie più Alex Sandro e Kostic a tutta fascia. Situazione che permette ai bianconeri di essere più coperti dietro e sfruttare le potenzialità del doppio centravanti.
Di Maria e Chiesa dove giocano alla Juve ora?
In questo 3-5-2 (con cui la Juventus è scesa in campo contro il Bologna), bisogna capire come inserire due giocatori come Chiesa e Di Maria, giocatori fondamentali per il sistema di gioco dei bianconeri. L’esterno azzurro non avrebbe troppi problemi nell’essere impiegato a tutta fascia viste le sue infinite capacità tecniche; diverso il discorso per l’argentino che deve essere tolto dal discorso difensivo.
L’ex PSG, infatti, deve essere utilizzato negli ultimi venti/venticinque metri per poter sfruttare una qualità che in pochi possono vantare. Nel 3-5-2, dunque, l’unico modo che ha Allegri di usare al meglio Di Maria è quello di metterlo sotto la punta rinunciando ad uno tra Vlahovic e Milik; difficile in questo momento ma la rosa bianconera ha una rosa decisamente profonda per tornare nelle parti alte della classifica.