Le conseguenze dell’infortunio di Chiesa si vedono ancora oggi; andiamo a vedere cosa sta succedendo senza l’esterno offensivo.
Uno dei problemi della Juventus è riconducibile, senza ombra di dubbio, allo stop di Chiesa; l’esterno azzurro si è fermato, per un grave infortunio, nel match contro la Roma vinto quattro a tre dai bianconeri al termine di una rimonta epica con tre gol in pochissimi minuti. Senza l’attaccante, Allegri ha perso quel giocatore in grado di ribaltare il fronte e creare la superiorità numerica grazie alla sua straordinaria abilità nell’uno contro uno. Giocatore impossibile da sostituire e che i bianconeri sperano di recuperare il prima possibile; oltre alla Juventus la stessa nazionale ha subito un danno enorme con l’infortunio di Chiesa.
L’Italia, infatti, ha perso Chiesa nel momento più difficile della gestione targata Mancini; in un periodo dove gli azzurri avrebbero avuto bisogno di un giocatore con la sua capacità di saltare l’uomo e mettere in costante apprensione la difesa avversaria, la nazionale ha dovuto fare i conti con una pesantissima assenza. E’ chiaro come la mancata qualificazione al mondiale in Qatar non possa essere attribuita esclusivamente alla non presenza di Chiesa ma è altrettanto palese come il classe 1997 avrebbe potuto dare una soluzione in più a livello offensivo.
La sconfitta contro la Macedonia ha aperto una crisi in casa azzurri che solo un tecnico come Mancini avrebbe potuto affrontare e superare. La qualificazione alle final four di Nations League sono una prima, forte, risposta ad una ferita impossibile da rimarginare. Ma come si è guadagnata questo traguardo l’Italia? Passando al 3-5-2 e la sensazione che questo modulo sia una conseguenza, anche, dell’assenza di Chiesa è tanta.
In assenza degli esterni offensivi, compreso proprio Chiesa, Mancini non poteva fare altro che cambiare modulo e sfruttare giocatori di gamba come Di Lorenzo e Dimarco per citare i due protagonisti del match con l’Ungheria. Quando l’esterno offensivo tornerà a disposizione non abbiamo dubbio che Mancini passerà, nuovamente, al classico 4-3-3, modulo decisivo per la conquista dell’ultimo europeo.
Abbiamo parlato di quanto Chiesa sia determinante per il sistema di gioco di Allegri; il tecnico ha bisogno del suo esterno e la sensazione è che siamo sempre più vicini alla fine del tunnel. La speranza è che l’azzurro possa tornare a disposizione per la delicatissima e decisiva partita di Champions League, in casa del Benfica il prossimo venticinque ottobre.
Dopo le due sconfitte nei primi centottanta minuti, la Juventus non può più sbagliare; serve un cammino perfetto nelle prossime quattro partite per staccare il passa per gli ottavi e non uscire, decisamente anzitempo, dalla Champions League. Ecco perché il recupero di Chiesa è fondamentale; il Benfica è stato messo nel mirino con la speranza di essere subito decisivo.
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