La morte non guarda in faccia nessuno e anche chi diventa campione del mondo rischia di veder stroncare troppo presto la sua vita.
La Juventus ha sempre avuto al suo interno dei campioni straordinari che le hanno permesso così di ottenere grandi traguardi e grandissimi successi, ma purtroppo qualcuno non è riuscito a continuare la propria esistenza una volta terminata la propria gloriosa carriera.
Poter vincere il Mondiale è sicuramente il più grande obiettivo di qualsiasi calciatore, e probabilmente sportivo, dato che i successi con i club sicuramente regalano grandi emozioni, ma nulla è equiparabile ai trionfi con la Nazionale.
La Juventus ne ha avuti davvero tantissimi di giocatori che sono stati in grado di potersi laureare campioni del mondo, fin dalla notte dei tempi e soprattutto con la maglia della Nazionale italiana.
Uno di quelli che divenne fondamentale per la difesa della Vecchia Signora nello straordinario dominio delle quinquennio d’oro all’inizio degli anni trenta fu il difensore Umberto Caligaris, un difensore rude, con grandissima forza d’animo e con una classe immensa.
Fin da giovane aveva dimostrato di poter essere visto come uno dei migliori difensori e tutto il calcio italiano, tanto è vero che lui sia debuttare in azzurro già 21 anni quando giocava ancora con la maglia del Casale.
Nel 1928 per lui arrivò finalmente la grande chiamata con la maglia della Juventus, dove divenne una delle colonne assolute della squadra e non fu assolutamente un caso il fatto che quando lasciò Torino nel 1935, per completare la sua carriera con due anni a Brescia, si interruppe anche il dominio di cinque scudetti consecutivi.
In Nazionale vi giocò per ben 12 anni e le ultime sue partite furono quelle del mondiale trionfale del 1934, riuscendo così anche lui a laurearsi campione del mondo nella prima storica grandissima Nazionale italiana.
Caligaris da campione del mondo a martire del calcio
La sua carriera dunque terminò nel 1937 dopo aver disputato 40 partite con la maglia delle rondinelle, ma da lì in poi tutti quanti erano sicure che avrebbe iniziato una grande carriera da allenatore.
Dopo i suoi primi anni in provincia nella stagione 1939/40 venne già richiamato dalla Juventus, con Caligaris che fu straordinario a ottenere un grande terzo posto alle spalle delle corazzate del tempo, ovvero l’Ambrosiana Inter e il Bologna, ma c’era grande entusiasmo per la stagione seguente.
Nell’ottobre del 1940 venne organizzata un’amichevole però tra le vecchie glorie della Juventus, in modo tale da poter rilassare gli animi davvero molto infuocati seguiti dall’ingresso in guerra dell’Italia, ma purtroppo quel giorno ci fu la tragedia.
Nel bel mezzo della partita venne colpito da un aneurisma che lo fece accasciare immediatamente a terra e non servirono a nulla gli immediati soccorsi che cercarono di eseguire sia i suoi compagni che i medici.
Un momento davvero estremamente triste, perché Caligaris aveva solamente 39 anni e doveva già dire addio alla vita lasciando così un enorme vuoto all’interno di tutti i tifosi bianconeri che non vedevano l’ora di poterlo esaltare anche da allenatore dopo che è stato uno dei più grandi difensori della storia del calcio italiano.