Una partita in cui Vlahovic non è riuscito a dare il solito contributo e anzi non è mai stato così in difficoltà. Ecco il terribile dato.
Lo zero a zero contro la Sampdoria è stato un grandissimo passo indietro della Juventus rispetto al successo, all’esordio in campionato, contro il Sassuolo. Prestazione sottotono dei ragazzi di Allegri (finito sotto accusa per il poco gioco espresso dai suoi), centrocampo con poche idee e un reparto offensivo in cui si è tremendamente sentita l’assenza di un giocatore come Di Maria abile nel saltare l’uomo e creare costantemente la superiorità numerica. Tra i giocatori andati più in difficoltà dobbiamo sottolineare, senza nessun dubbio, Vlahovic.
Dopo la doppietta all’esordio, Vlahovic non è riuscito a ripetersi contro la Sampdoria; prestazione sottotono dell’attaccante bianconero e, quando lui fatica, tutta la squadra ne risente essendo il principale protagonista del reparto offensivo di Allegri. Ben marcato dalla retroguardia blucerchiata e poco assistito dai suoi compagni, ha faticato tremendamente a rendersi pericoloso.
Per capire quanto Vlahovic abbia faticato ad essere un fattore nella sfida contro la Sampdoria basta leggere una statistica veramente impressionante; l’attaccante bianconero, infatti, ha toccato il primo pallone nella metà campo avversaria dopo cinque minuti del secondo tempo.
Se da una parte è vero come Vlahovic sia più attaccante all’interno dell’area di rigore piuttosto che un centravanti abile nella costruzione dell’azione offensiva (come magari può essere Dzeko), è altrettanto evidente come il primo tocco nella metà campo avversaria non possa arrivare ad inizio secondo tempo. Un problema che Allegri dovrà risolvere e non solo con i ritorni di Chiesa e Di Maria; servirà proprio un cambio di passo dove anche i centrocampisti dovranno essere bravi a fornire i giusti rifornimenti ad una punta capace, se assistita, di essere assolutamente letale.
Contro la Sampdoria, Vlahovic è stato tremendamente solo; si è sentita tantissimo l’assenza sia di Chiesa sia di Di Maria, due che avrebbero dato quello sprint in più alla manovra offensiva e permesso all’attaccante di fare male alla difesa blucerchiata. Non è, però, solo questo il problema; per aiutare il centravanti serve un maggior coinvolgimento di tutta la squadra.
La Juventus, a Genova, molto spesso è stata piatta con pochi cambi di ritmo e poche giocate tentate dai centrocampisti (da qui la necessità di arrivare a Paredes) di cui, invece, Vlahovic avrebbe assolutamente bisogno. E’ solo calcio di agosto, è vero ma i bianconeri devono migliorare in fretta lo spartito per permettere anche al loro attaccante di essere costantemente pericoloso.
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