Momo Sissoko è stato uno dei centrocampisti più ben voluti negli anni della rinascita bianconera, con il suo fine di carriera che ha deluso.
Nella stagione immediatamente successive alla retrocessione d’ufficio per lo scandalo legato a Calciopoli, la Juventus ha avuto al proprio interno diversi giocatori che sicuramente sono stati in grado di lasciare un buon ricordo nella tifoseria pur non avendo le doti eccellenti, come per esempio Momo Sissoko.
Una delle caratteristiche fondamentali per poter giocare con continuità nella Juventus è avere a propria disposizione un grosso bagaglio tecnico, in particolar modo i centrocampisti devono essere fantasiosi e avere grande ispirazione.
Nonostante questo sono anche moltissimi i faticatori che hanno avuto grande sorte all’interno di Madama, con uno di quelli che ha saputo essere maggiormente apprezzato che è stato sicuramente il maliano Momo Sissoko, un ragazzo che ha saputo andare oltre i propri limiti.
Il ragazzo era stato acquistato dal Liverpool nel gennaio del 2008, anno in cui la Juventus era appena stata neo promossa dalla serie B e Claudio Ranieri aveva assolutamente bisogno di un giocatore che potesse fare da diga davanti alla difesa, tanto è vero che il suo soprannome fu la Piovra nera.
Le sue prestazioni furono fin da subito davvero molto convincenti all’interno di una squadra che sicuramente aveva dei grossi limiti e spiccava la sua immensa voglia di poter essere competitivo e di dimostrare il proprio grande talento, per questo motivo riuscì a rimanere fino al 2011 a Torino.
Di lui si ricorda soprattutto il leggendario gol che aveva segnato nella trasferta di Palermo, con una sua serpentina che aveva lasciato davvero tutti quanti stupefatti, dato che nessuno sarebbe mai aspettato una giocata del genere da parte sua, ma una serie di infortuni già a Torino non lo avevano limitato e non poco.
L’arrivo di Antonio Conte per lui fu assolutamente disastroso, per questo motivo il tecnico pugliese decise di farlo andar via con il ragazzo che firmò con il Paris Saint Germain, dove per un anno fu anche titolare, ma da lì un poi iniziò il crollo.
Il ritorno in Italia con la Fiorentina fu praticamente anonimo, prima di andare al Levante per due anni e anche in Spagna non riuscì a lasciare il segno, prima di diventare un vero giramondo del pallone.
Per lui infatti ci fu un’esperienza in Cina con il Shanghai Shenhua l,nprima di passare addirittura nella squadra B del West Bromwich, dove giocò solo una partita, senza poi dimenticare le avventure in India con il Pune City, in Indonesia con il Mitra Kukar, in Messico con l’Atletico San Luis e anche ad Hong Kong con il Kitchee.
Nel 2020 tentò la sua ultima esperienza in Francia e nella seconda divisione con il Sochaux, ma non riuscì mai a giocare e a quel punto per lui fu chiara la necessità di dover smettere definitivamente con il calcio, con una serie di anni finali che sicuramente non
hanno fatto onore alla sua classe.
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