Marco Marchionni è stato un ottimo esterno a inizio degli anni 2000, ma purtroppo ha sempre portato con sé una fama non troppo gradevole.
Tra i giocatori che sicuramente vengono ricordati in modo più piacevole dei vari tifosi che hanno potuto godere delle sue sgroppate sulla fascia c’è sicuramente Marco Marchionni, un ragazzo che avrebbe potuto diventare a tutti gli effetti uno dei migliori in assoluto in giro per l’Italia, ma una serie di infortuni e una vera e propria maledizione che è caduta sul suo conto ne hanno limitato in maniera fondamentale la crescita come calciatore.
Nella storia recente del calcio italiano ci sono stati davvero moltissimi giocatori che sono stati in grado di poter mettersi in mostra in particolar modo in provincia, con Marco Marchionni che rappresenta sicuramente uno di quelli che ha saputo dimostrare il proprio talento a tutti gli effetti, ma nonostante questo non è mai riuscito a compiere il definitivo salto di qualità.
Il ragazzo non aveva mai avuto le effige del sicuro predestinato, tanto è vero che a 18 anni giocava ancora nel Monterotondo, prima di essere notato dall’Empoli e con la società toscana è riuscito a crescere in maniera sempre più importante fino a essere acquistato dal Parma nel 2001, ma già in questa stagione iniziò il suo primo grande problema calcistico.
Gli emiliani stavano passando dall’essere considerata una delle squadre più forti del calcio italiano a vivere un periodo davvero nero, con il dramma della Parmalat che stava colpendo davvero tantissimi risparmiatori e anche la società calcistica, per questo motivo ci fu un grosso e nettore ridimensionamento.
Nonostante questo venne mandato in prestito nel gennaio del 2003 a Piacenza, prima di tornare in estate e diventare una colonna della squadra per le successive tre stagioni che furono davvero molto problematiche con una salvezza arrivata allo spareggio e una serie di acquisti molto giovani in quanto non c’era la possibilità di poter pensare al futuro, con il contratto che arrivi volte nel 2006.
Quell’anno venne dunque acquistato dalla Juventus a parametro zero, quella che a 26 anni si apprestava a essere la sua grande occasione, ma poco dopo la firma la sua maledizione continua a essere ben presente, con i bianconeri che subiranno l’onta retrocessione a tavolino per mano del giudice sportivo e della disastrosa storia di Calciopoli.
Marchionni non molla il calcio e fa festeggiare Novara
Nella sua conferenza stampa di presentazione in bianconero fu famosa la sua frase nella quale disse che se fosse successo una terza volta che il suo passaggio in una squadra corrispondeva a un crollo finanziario o a un fallimento allora avrebbe smesso con il calcio venire, ma per fortuna per lui il tutto si fermò solamente a Parma e Juventus.
A Torino ci rimase 3 anni prima di passare alla Fiorentina e iniziare un lento declino della carriera che si concluse definitivamente nel 2018, ma per lui il calcio era davvero troppo importante, per questo motivo ha deciso di intraprendere immediatamente la carriera da allenatore, partendo come vice della Carrarese e poi diventando a tutti gli effetti allenatore nella stagione 2020-21 con il Foggia.
Con i pugliesi riuscì a ottenere un’ottima qualificazione ai playoff, eliminando anche nel primo turno il Catania, ma nonostante questo ha deciso di accettare con entusiasmo il passaggio in Serie D al Novara, con la società piemontese che aveva intenzione di rialzarsi il prima possibile e con Marchionni che è riuscito a ottenere immediatamente una splendida promozione che la riporta così nel calcio professionistico.