Dopo due anni finalmente tornano gli abbonamenti, ma nonostante questo le polemiche non sono di certo mancate di recente.
Già nella passata stagione si è tornati in qualche modo alla normalità, dopo il finale della nata 2019-20 e soprattutto tutto il campionato 2020-21 disputato unicamente a porte chiuse, ma già dall’anno scorso qualcosa è migliorato, con quest’anno che si tornerà a tutti gli effetti con il pieno negli stadi e finalmente gli abbonamenti sono tornati a essere parte integrante della vendita delle varie società, per questo motivo sono iniziati ancora una volta delle grandissime polemiche per quanto riguarda il prezzo di questi.
Lo stadio è una parte fondamentale per poter migliorare sempre di più l’atmosfera durante le partite, con le televisioni che se ne sono accorte in maniera sempre più importante in questi anni dimostrando infatti come il tutto deve essere un connubio, con la presenza scenica che aiuta in maniera incredibile anche la vendita dei diritti televisivi.
Dopo due anni molto complicati da questo punto di vista, con la pandemia che ha bloccato e non poco la vendita dei biglietti si ritorna finalmente anche a parlare di abbonamenti, con l’idea di poter tornare a una completa normalità che sta diventando finalmente chiara a tutti, ma con esse non potevo non chiaramente mancare le polemiche.
Infatti le prime squadre hanno già deciso di lanciare la campagna, ma abbiamo assistito a dei prezzi davvero incredibili, in particolar modo per quanto riguarda la Juventus che si conferma ancora una volta quella con i prezzi minimi più alti in assoluto, tanto è vero che per poter abbonarsi in curva bisogna spendere addirittura 650 euro, una cifra che tocca i 40 euro a partita.
Non si tratta però solo della Juventus, anche perché ci sono moltissime squadre che hanno deciso di alzare in maniera sempre più importanti prezzi, con le uniche che sembrano non accorgersi di questo problema che sono le milanesi, in particolar modo per quanto riguarda i prezzi popolari, con l’Inter che si ferma ai 320 euro della curva, mentre i campioni d’Italia del Milan riescono addirittura a fare meglio, con soli 199 euro per ben 19 partite con il tricolore sul petto.
Il ritorno in Serie A costa caro: il Lecce tira una stangata per gli abbonamenti
Una delle squadre che torna in Serie A dopo due anni di Purgatorio sarà il Lecce, con i salentini che però non sono sembrato assolutamente intenzionati a dare una mano ai propri tifosi in quanto a presenza negli stadi, considerando infatti come i giallorossi siano una delle società in assoluto più care per quanto riguarda la vedere gli abbonamenti.
Si tratta infatti dell’unica squadra di provincia che già il prezzo della curva supera i 300 euro, piazzandosi a quota 305, ben al di sopra dei 210 del Bologna, quella che attualmente ha il prezzo minimo inferiore, e dell’Atalanta che lo supera di poco piazzandosi a 215, ma anche dello stesso neopromosso Monza, alla sua prima volta storica nel massimo campionato, con la curva che si blocca a 250 euro, ma sono gli altri settori che sono davvero pazzeschi.
Addirittura per fare un abbonamento in tribuna centrale al Via del Mare bisogna spendere l’incredibile cifra di 2.500 euro, un qualcosa che davvero non ha il benché minimo senso, quasi a voler realizzare una sorta di categoria elittaria in modo tale da poter allontanare quante più persone possibile, una decisione che però sta ha accompagnato molto spesso la gestione pugliese, considerando che già nel 2020, anno dell’ultima apparizione in Serie A, il Lecce era una squadra che aveva i prezzi dei biglietti più cari.