Gli arbitri sono sempre i più criticati alla fine di una partita; cerchiamo di capire quanto guadagnano i direttori di gara.
Nella stagione scorsa le figure più criticate sono state, senza ombra di dubbio, quelle degli arbitri; i direttori di gara sono finiti al centro di una serie infinita di polemiche da quanto successo a Milan-Spezia al rigore non concesso al Torino contro l’Inter passando per il presunto gol di mano dell’Udinese in casa dei rossoneri fino al gol in fuorigioco, convalidato, di Acerbi in Spezia-Lazio. Non è stata una stagione positiva per la classe arbitrale italiana, criticata praticamente dopo ogni giornata e, in alcune circostanze, anche pesantemente.
Il mestiere dell’arbitro è decisamente complicato; indipendentemente dall’inserimento della tecnologia (che ha sicuramente aiutato in alcune circostanze), riuscire a “controllare” ventidue giocatori, i rispettivi allenatori e le rispettive panchine non è mai semplici. Serve polso, personalità e tanta convinzione nei propri mezzi.
L’arbitro deve, immediatamente, far capire di avere in mano il controllo della situazione e farsi rispettare o il rischio che venga sopraffatto è decisamente alto. Ma quanto guadagna un direttore di gara? E gli assistenti? Coloro che stanno al var? Cerchiamo di capire le cifre percepite dai direttori di gara.
Ormai il mestiere dell’arbitro è un lavoro nel vero senso della parola e non più un semplice hobby come magari si poteva pensare fino a qualche tempo fa. Il direttore di gara, esattamente come le varie squadre, deve preparare il match andando a studiare i rispettivi calciatori, quali sono i più vivaci dal punto di vista caratteriale e anche gli allenatori.
Andando ora a fare un prospetto sulle rispettive cifre recepite dall’arbitro principale, iniziamo con il dire che non sembra esistere una cifra esatta ma si parte, di base, da una quota di 3.800 euro per il massimo campionato italiano. Gli assistenti, invece, vanno a percepire intorno ai 1000 euro mentre il quarto uomo guadagna 500 euro; andando a vedere coloro che sono al Var, con il compito di aiutare il direttore di gara, qui si parla di un compenso intorno ai 1500 euro rispetto ai 700 euro guadagnati da chi è a sostegno della figura Var.
Detto della Serie A, bisogna fare un altro tipo di discorso per quanto riguarda la coppa Italia dove il compenso varia a seconda del turno che il direttore di gara si trova a dirigere. Nello specifico l’arbitro andrà a percepire intorno ai 1000 euro per gli ottavi, 1500 euro nei quarti, 2000 euro in semifinale e 3800 euro (come una partita di Serie A) per quanto riguarda la finale.
Tutto questo discorso vuole sottolineare come la figura dell’arbitro è ormai una tra le principali protagoniste all’interno del massimo campionato italiano; molto spesso, però, viene pesantemente criticata (a volte anche in maniera eccessiva) come se il direttore di gara non fosse umano e non avesse il diritto di commettere errori, esattamente come vengono commessi errori dai calciatori in campo, magari con un gol sbagliato a porta vuota e anche dagli allenatori con, ad esempio, delle scelte sbagliate a livello di formazione.
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