Simulazione che ha dell’incredibile quella a cui abbiamo assistito anni fa e che stava per generare una vera e propria rissa da far west.
La storia del calcio è caratterizzato da gol meraviglioso, assist da far brillare gli occhi ma anche momenti di difficile spiegazione. Stiamo parlando di interventi che hanno provocato reazioni non consone allo spirito di questo sport ma anche delle vere e proprie simulazioni, il gesto più antisportivo che ci possa essere. Quando un giocatore finge di farsi male, di aver subito un fallo, per avere un favore è sicuramente un qualcosa di poco bello da vedere.
Purtroppo, però, nel calcio sono infiniti gli episodi dove una simulazione ha generato vero e proprio caos; un gesto del genere, all’interno del clima caldo (a volte anche teso) di una partita, dove le due squadre si giocano una posta in palio molto importante, provoca reazioni anche spropositate e di cui, in futuro, ci si pente.
Barcellona-Inter, la simulazione più assurda che ci sia stata: ma come è possibile
Per quanto riguarda proprio la simulazione, ne ricordiamo una veramente clamorosa; bisogna tornare indietro di dodici anni, più precisamente il ventotto aprile del 2010 quando Barcellona e Inter si giocavano la semifinale di ritorno (dopo il tre a uno di San Siro in favore dei nerazzurri) con l’obiettivo di volare in finale.
Nel corso del primo tempo, Busquets cade a terra e la sensazione era quella di un problema molto serio. Al replay, invece, abbiamo potuto notare come il centrocampista del Barcellona non avesse subito nessun intervento grave; una simulazione assurda certificata anche dal famoso gesto dell’occhiolino che mandò su tutte le furie i ragazzi di Mourinho.
A complicare ulteriormente la situazione il rosso a Thiago Motta; per l’Inter la partita si trasformò in una vera e propria missione portata a termine con i nerazzurri che poi vinceranno la Champions. Barcellona-Inter è una delle poche occasioni dove una simulazione non ha cambiato l’esito del match.