Valeri Bojinov è stato uno dei grandi talenti del calcio italiano, ma il suo rendimento purtroppo è andato calando sempre di più negli anni.
Quando si parla delle sfide tra Juventus e Fiorentina si pensa sempre al fatto che grandissimi campioni abbiano vestito entrambe le maglie delle due gloriose squadre, con il pensiero che vai immediatamente a giocatore del calibro di Roberto Baggio, Federico Bernardeschi è Federico Chiesa, ma in pochi ricordano che anche Valeri Bojinov è stato uno di quelli che ha fatto la sponda tra Firenze Torino, peccato che la sua storia sia stata decisamente meno gloriosa.
Quando era un giovane ragazzo venuto dalla Bulgaria erano in tantissimi a considerare Valeri Bojinov uno dei giocatori più interessanti in prospettiva del calcio italiano, tanto è vero che le sue apparizioni da giovanissimo con la maglia del Lecce facevano davvero ben sperare.
La Fiorentina se ne innamorò ben presto delle sue qualità acquistandolo nell’anno successivo alla promozione dalla Serie B, facendolo diventare il pezzo pregiato del mercato di gennaio, peccato che in un anno e mezzo in Toscana fu davvero molto deludente.
Nel 2006 però ho deciso di accettare l’offerta della Juventus, con i bianconeri che erano retrocessi in Serie B e dunque avevano dato la grande opportunità al bulgaro di poter giocare in una grande squadra che aveva bisogno degli fondarsi, peccato per lui che sia Alessandro Del Piero che David Trezeguet non mollarono la Signora e dunque per lui fu comunque molto limitato lo spazio.
A Torino gioco davvero poco e se ne ho ancora di meno, tanto è vero che non venne confermato per la stagione seguente e la promozione in Serie A fu soltanto una minuscola consolazione per un giocatore che da lì in poi inizio a incupirsi intristirsi sempre di più avendo sempre più problemi all’interno di una carriera che ha iniziato a diventare disastrosa.
Dopo la Juve Bojinov gira il mondo con scarsi risultati
Dopo il suo addio alla Juventus divenne chiaro a tutti come Bojinov non potesse più essere considerato un giocatore di prospettiva, anche se dopo Torino venne acquistato dall’ambizioso Manchester City, una squadra che stava iniziando a mettersi in luce per i propri grandi obiettivi, ma anche in Premier fu un disastro.
A quel punto ho deciso di tornare in Italia per vestire la maglia del Parma, e dopo una breve parentesi in Portogallo con lo Sporting di Lisbona, tornò ancora nella penisola per iniziare una serie di prestiti in giro per la nazione, in particolar modo in Veneto con le maglie di Verona e Vicenza, oltre a un romantico ritorno a Lecce, ma in nessun caso riuscì mai a trovare la propria dimensione.
Bojinov che non è più stato in grado di ritrovarsi e di realizzare i propri grandi sogni, tanto è vero che a un certo punto cerco anche di emigrare dall’Italia per poter trovare fortuna all’estero e, passando per la Croazia dall’Hajduk di Spalato, fino a tornare nella sua Bulgaria per vestire a me del Levski Sofia, ma anche in questo caso venne cacciato in malo modo.
Dopo diversi anni anche con la maglia della nazionale, in questo momento si trova addirittura in seconda divisione bulgara, giocando così per il Septemvri Sofia, una retrocessione pesante a tutti gli effetti e su tutta la linea.