Dodici anni fa qualcuno osò sfidare Ibrahimovic; la situazione degenerò a tal punto che il campo di allenamento tremò dalla paura.
In questa stagione Ibrahimovic potrebbe coronare il sogno di vincere, nuovamente, con il Milan; i rossoneri, infatti, sono ad un passo dal raggiungere l’obiettivo e cercheranno una mano dal loro giocatore più carismatico. Il centravanti non è solo tra i migliori sul terreno di gioco ma è anche uno che chiede il cento per cento anche in allenamento. E’ proprio durante una sessione di allenamento che il campione svedese venne sfidato provocando una situazione che portò grande spavento.
Come sappiamo Ibrahimovic non è esattamente tranquillo in campo; è un giocatore che pretende tanto sia da se stesso sia dai suoi compagni; l’obiettivo è quello di arrivare a raggiungere il traguardo. Il giocatore svedese non si risparmia partendo dall’allenamento da dove nasce la prestazione nei novanta minuti.
Nel novembre di dodici anni fa, Ibrahimovic era alla prima esperienza in rossonero e aveva portato, all’interno della rosa, tutto il suo carisma, la sua leadership e quella voglia di primeggiare sempre, indipendentemente dal contesto e dall’avversario. E’ per questo che in allenamento dava tutto, forse anche troppo come quando un suo intervento scatenò una rissa che mise in allarme tutto il centro sportivo.
Ibrahimovic vs Onyewu: un contrasto di gioco scatenò il far west
Partì tutto da Ibrahimovic e da una voglia, sempre avuta, di dare il massimo anche in allenamento come quando entrò, in maniera troppo vigorosa, su Onyewu. Parliamo di un difensore fisicamente imponente la cui avventura al Milan non fu per nulla fortunata; il centrale statunitense non prese troppo bene l’intervento dell’attaccante svedese.
Onyewu, infatti, afferrò al collo Ibrahimovic scatenando una vera e propria rissa che mise in allarme tutti i compagni; un gesto sicuramente esagerato quello del difensore e non solo perché Ibra, caratterialmente, non si lascia mettere i piedi in testa ma anche perché si trattata di un intervento magari troppo deciso ma comunque fatto senza intenzione di fare male all’avversario.