Nella sfida tra United e Chelsea, Ronaldo ha segnato ancora ma sembra che a fine partita il portoghese non abbia preso bene il pareggio.
Manchester United-Chelsea è stata l’unica sfida diversa in un giovedì sera caratterizzato dalle semifinali di Europa e Conference League. Il match è stato fondamentalmente controllato dai blues a cui, però, non è riuscito di tornare a casa con i tre punti; il pareggio è utile per consolidare il terzo posto e tenere a debita distanza l’Arsenal quarto. Resta, in ogni caso, il rammarico per non aver ottenuto il successo visto che la squadra di Tuchel era riuscita a sbloccare la partita grazie alla rete di Alonso; gol a cui ha risposto, due minuti dopo, il solito Cristiano Ronaldo.
Per CR7, quello contro il Chelsea è stato il quinto gol nelle ultime quattro partite a dimostrazione di come, nonostante l’età, il portoghese sia ancora uno dei migliori al mondo, se non il migliore. Ronaldo, però, non è stato sufficiente ai Red Devils alla terza partita senza vittoria e all’ennesima occasione sprecata per avvicinare il quarto posto.
A poche giornate dal termine, la sensazione è che il Manchester debba guardarsi le spalle e piuttosto che concentrarsi su chi è davanti. Una situazione decisamente lontano dalle prospettive iniziali del club e dello stesso Ronaldo, tornato ad Old Trafford per vincere e non per conquistare un posto nella prossima Europa League. Questo può giustificare il nervosismo di CR7 a fine partita? No, ma semplicemente perché il giocatore non era nervoso. La voce di una discussione all’interno dello spogliatoio, con Cristiano Ronaldo protagonista, è totalmente priva di fondamento.
Il classe 1985 era sì dispiaciuto per non aver vinto ma di certo non si è verificato nessun episodio di tensione una volta concluso il match. Ripetiamo dunque, perché è giusto farlo, come non ci sia stata nessuna discussione all’interno dello spogliatoio.
Detto, quindi, della non verità dell’indiscrezione e di come sia stato un post gara tranquillo, bisogna per forza di cose domandarsi quale sarà il futuro di Cristiano Ronaldo. Il portoghese, come abbiamo sottolineato, è tornato al Manchester per vincere e, data una carta d’identità che dice trentasette anni, ha bisogno di un progetto pronto senza scadenze a lungo termine.
La stagione con i Red Devils si può considerare positiva solo a livello personale ma non di certo per quanto riguarda i titoli; ecco perché il futuro del portoghese non è poi così chiaro. Le probabilità che lasci lo United sono poche ma, a fine stagione (considerando anche una qualificazione Champions sempre più complicata), Ronaldo cercherà di capire quali sono i piani del club per poi prendere una decisione.
Cristiano Ronaldo ha ancora voglia di vincere, lo ha dimostrato in questa stagione e per questo dovrà essere sicuro al cento per cento prima di scegliere cosa fare del suo futuro.
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