“Un maiale non può allenare” Allenatore famosissimo sotto accusa

Non sempre i tifosi sono contenti dell’arrivo di un tecnico, ma in questo caso si è superato il limite tanto da paragonarlo a un maiale.

Quando si decide di acquistare un allenatore o un giocatore, molto spesso la dirigenza non può fare a meno di dimenticare la grande esigenza dei tifosi che non sempre riescono a essere concordi nella chiamata di un personaggio piuttosto che di un altro e alla Juventus non sono mai andati più di tanto per il sottile, tanto da stroncare in maniera chiara e netta anche uno dei migliori di sempre.

Maiale Ancelotti (Ansa Foto)
Maiale Ancelotti (Ansa Foto)

Nella storia del calcio sono stati tantissimi i tecnici che non hanno certamente avuto l’accoglienza migliore possibile per il proprio operato, tanto è vero che in certi casi sono partite delle vere e proprie azioni di boicottaggio.

Quando Massimiliano Allegri arrivò per la prima volta a Torino non fu certamente accolto nel miglior modo possibile, ma con il tempo è sicuramente stato in grado di far cambiare opinione sul proprio conto, mentre qualcun’altro non ha avuto modo mai di andare d’accordo con la piazza bianconera.

Carlo Ancelotti sarà sempre considerato come una colonna storica del Milan, tanto è vero che quando nel 1999 passò alla Juventus per sostituire Marcello Lippi venne pesantemente contestato, ecco dunque che il suo rapporto fu a dir poco disastroso.

Una volta arrivato al Delle Alpi venne accolto da uno striscione inequivocabile ovvero:” Un maiale non può allenare“, chiaro riferimento al fatto che il buon Carletto non era proprio smilzo da un punto di vista fisico.

Il crollo di Ancelotti da allenatore della Juventus

L’inizio era stato dunque tutt’altro che positivo, ma la dirigenza non volle in alcun modo sentire ragioni, così confermò senza indugio il tecnico emiliano che rimase a Torino anche in seguito di un’ottima Champions League, con la squadra che arrivò fino in semifinale.

Ciò che rimase però per sempre nell’immaginario collettivo fu sicuramente la clamorosa doppia sconfitta in campionato contro le due squadre romane, con la più dolorosa che rimane quella del 2000.

Nella piscina di Perugia la Juventus venne sconfitta dagli umbri per 1-0 grazie a un gol di Calori, mentre pochi chilometri più a sud, la Lazio vinceva in casa nel sole dell’Olimpico contro la Reggina completando così un clamoroso sorpasso in classifica.

Sempre molto preoccupante anche la sconfitta della stagione successiva, questa volta contro la Roma e derivata da una rimonta subita tra le mura amiche contro i giallorossi, con Van der Sar che divenne l’emblema della sconfitta con le reti subite da Nakata e Montella.

A fine anno, dopo due e mezzo e nessun trofeo vinto, rimase a spasso prima di subentrare a Fatih Terim alla guida del Milan e iniziare così uno dei più grandi cicli che mai si siano visti nella storia del calcio diventando un eroe in rossonero.

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