La Juve con molta probabilità non riscatterà a giugno le prestazioni di Alvaro Morata, ormai fuori dal progetto e sta pensando a gran novità.
I prestiti non sono mai dei sinonimi di garanzia per i giocatori, in particolar modo quando non vi è una clausola che obbliga il riscatto al raggiungimento di determinate prestazioni, ma anche se queste fossero state inserite non ci sono dubbi sul fatto che Alvaro Morata non sarebbe stato in grado di raggiungerle e per questo motivo il suo ritorno all’Atletico Madrid è ormai certo, con la dirigenza che sta cercando delle nuove e interessanti novità.
Le minestre riscaldate sono sempre delle soluzioni che possono far piacere e aiutare il giocatore a inserirsi più velocemente all’interno della squadra, ma tendenzialmente risultano sempre e costantemente un enorme buco nell’acqua e non è difficile capirne il motivo.
La bellezza del calciomercato è anche quella che dà la possibilità ai tifosi di sognare in grande grazie a nuovi acquisti che lasciano il punto di domanda sul proprio passaggio, perché alla fine è proprio quello il bello, non sapere che cosa mai potrà fare un giocatore e cosa aspettarsi da lui.
Nel momento in cui invece vi è un cavallo di ritorno, ecco allora che è normale iniziare a pensare a cosa andava bene e che cosa no nella sua precedente esperienza e soprattutto è giusto domandarsi come mai un giocatore si ritrovi costretto a tornare in una squadra che già lo conosceva, rompendo di fatto quel patto di sfiducia reciproca tra le parti.
Perché alla fine questo è successo tra la Juventus e Alvaro Morata, con lo spagnolo che non aveva fatto malissimo nella sua prima esperienza bianconera, ma tra la proposta di riscatto da parte del Real Madrid di 50 milioni di euro si è preferito andare in modo netto e deciso su Gonzalo Higuain, un uomo che aveva sicuramente un senso del gol mille volte superiore rispetto all’iberico.
La soluzione con la quale Morata è arrivato a Torino è stata a dir poco ridicola e sminuente nel confronti dell’ex Real, dato che l’Atletico Madrid, dopo un solo anno dal suo arrivo al Chelsea, ha deciso di lasciarlo partire in direzione Torino con un prestito biennale che è sembrato a tutti gli effetti un allontanamento senza possibilità di replica.
Il primo anno addirittura era totalmente gratuito, mentre per la seconda stagione i bianconeri hanno dovuto sborsare 10 milioni di euro, in pratica 5 ad annata per un prestito sono davvero niente se consideriamo il fatto che i madrileni spesero la bellezza di 56 milioni per acquistarlo dal Chelsea.
Già nella clausola gli spagnoli avevano abbassato i termini del riscatto, dato che alla fine del secondo anno sarebbero bastati altri 35 milioni, per un totale di 45, per farlo diventare un giocatore bianconero a tutti gli effetti, per la prima volta in carriera, ma a Torino non hanno la minima intenzione di sborsare questa cifra.
Se mai ci dovesse essere un importante sconto allora si valuterà, ma dai quarti di finale di Europa League i bianconeri hanno notato un grandissimo giocatore che dopo un primo periodo di ambientamento nel Vecchio Continente ora è pronto per il grande salto di qualità e il suo nome è Rafael Santos Borré.
Il colombiano è stato protagonista di recente di una partita a dir poco sensazionale al Camp Nou contro il Barcellona, nella quale ha segnato anche un grandissimo gol dimostrandosi a tutti gli effetti uno dei principali talenti che in questo momento giocano in Bundesliga e che potrebbero essere dei pilastri per la Juve che verrà.
Rafael Santos Borré: costo, caratteristiche tecniche carriera
Il problema di Alvaro Morata in queste stagioni è sicuramente stata quella mancanza di cattiveria sotto porta che lo ha portato a essere un attaccante sicuramente molto bravo in fase di manovra, ma che allo stesso tempo non è mai stato in grado di spaccare le reti avversarie non riuscendo a segnare un gran numero di gol.
Da questo punto di vista anche Rafael Santos Borré non si può definire a tutti gli effetti uno che divora le reti avversarie, ma il ragazzo ha dalla propria parte una fame e una voglia di esprimersi al massimo delle proprie potenzialità che è davvero incredibile, con il colombiano che è a tutti gli effetti uno dei grandi talenti in circolazione in questo momento.
In passato aveva già tentato l’esperienza in Europa, tanto è vero che a soli 20 anni venne acquistato dall’Atletico Madrid, ma in Spagna vi arrivò davvero troppo giovane dal Deportivo Calì, passando così poi in prestito ancora dai biancoverdi per poi provare l’esperienza poco fortunata al Villarreal.
A quel punto per lui è stato normale tornare in Sudamerica, vestendo però la maglia del glorioso River Plate, squadra con la quale è riuscito a vincere la Copa Libertadores nella stagione 2018 in un’epica finale contro il Boca Juniors e alla fine del suo contratto ha deciso di tornare nel Vecchio Continente.
Questa volta in Germania per vestire la maglia dell’Eintracht di Francoforte, squadra con la quale ha saputo aspettare e migliorarsi sempre di più nel corso di questa stagione, arrivando finalmente a disputare un grande campionato e rivelandosi uno dei punti fermi delle Adler in questa straordinaria rincorsa all’oro che si chiama Europa League, con il colombiano che ha già messo ko il Barcellona e non vede l’ora di migliorarsi ancora.