Alvaro Morata verrà difficilmente riscattato dalla Juve e per questo motivo a Torino si sta già guardando attorno per trovare soluzioni.
In questi ultimi anni è diventato sempre più di moda il fatto di avere un centravanti mobile, ovvero un giocatore che si trovasse nella zona offensiva del campo e che potesse essere in grado di dialogare nel migliore dei modi con la squadra, peccato che questo ha portato molti di essi a non vedere per nulla la porta e uno di questi è senza dubbio Alvaro Morata, attaccante dalle grandi doti che però segna davvero con il contagocce.
Quando si valuta un giocatore bisogna sempre pensare al perché è stato preso, se infatti si è andati su di un attaccante che gioca centralmente è chiaro che deve essere una sua caratteristica fondamentale quella di saper segnare una gran quantità di gol e che possa essere il rifinitore finale delle azioni offensive.
Tutte le altre caratteristiche a sua disposizione sono assolutamente accessorie e secondarie, tanto è vero che non può essere possibile che un attaccante possa essere elogiato perché è in grado di creare spazi e fare sponde per i compagni, questo al più può essere un elemento in più.
Il centravanti è nato per segnare, se non ha nel sangue questa caratteristica non può essere considerato come uno di primo livello, per questo motivo si può dire senza problemi che Alvaro Morata ha mancato completamente l’appuntamento con il definitivo salto di qualità nel grande calcio, nonostante nella sua carriera abbia sempre giocato in squadre di primo livello.
Questo infatti è davvero la cosa inspiegabile, perché squadre come Real Madrid, Juventus, Chelsea e Atletico Madrid sono riuscite a farsi acciecare da un’ottima tecnica di base, ma finendo per spendere cifre astronomiche per una attaccante che ha sempre avuto nella quota 10 gol a fine anno l’obbiettivo massimo.
I bianconeri non sapevano chi prendere due anni fa e hanno trovato in Morata il giocatore giusto per poter provare ad avere un elemento di caratura internazionale spendendo zero, dato che i Colchoneros prestarono gratuitamente lo spagnolo al primo anno, ma la situazione è andata via via sempre più peggiorando.
La Signora non ha potuto contare sul suo centravanti, tanto è vero che ha dovuto spesso inventarsi tantissime soluzioni impossibili pur di giocare con un centravanti che non fosse l’iberico in quanto, anche nella sconfitta contro l’Inter, è spesso stato impreciso sotto porta sbagliando l’impossibile.
La Juventus non riscatterà le prestazioni dell’iberico, anche perché l’Atletico ha chiesto ben 35 milioni di euro, così a Torino si stanno muovendo per portare all’ombra della Mole un giocatore che nel recente passato è stato a un passo dal vestire la maglia bianconera: Patrik Schick.
Immagino che molti alla lettura del nome siano saltati dalla sedia chiedendosi se la società non sia completamente impazzita, ma dovete stare sereni perché il giocatore impacciato e sprecone che si era visto alla Roma è solo un lontano ricordo, dato che oggi è a tutti gli effetti uno dei cannonieri più spietati d’Europa.
Patrik Schick, sarà la volta buona per il passaggio alla Juventus?
Nell’estate del 2017 iniziò in tutta Italia la Schick Mania, con il giocatore ceco che era stato in grado di disputare una stagione favolosa con la maglia della Sampdoria diventando a tutti gli effetti il giovane più interessante di tutta la Serie A e così si scatenò su di lui una vera e propria asta.
Le più interessate erano Inter, Roma e Juventus, e fu proprio quest’ultima ad acquistarlo riuscendo a trovare l’accordo con i liguri, tanto è vero che Patrik volò alla volta di Torino per effettuare le visite mediche, ma al loro termine arrivò la clamorosa e triste notizia, ovvero che non era idoneo.
Fu un vero e proprio momento sconvolgente anche perché nessuno prima e nessuno dopo ha mai replicato quella sentenza stranissima dei medici della Juventus, tanto è vero che fu la Roma a metterlo sotto contratto trovandolo perfettamente adatto per poter giocare a calcio in una grande squadra.
Eppure i bianconeri ci avevano visto giusto perché nella Capitale Schick fu un totale disastro, spesso fermato anche da una serie incredibili di acciacchi e guai fisici che costrinsero Eusebio Di Francesco a utilizzarlo pochissime volte, tanto è vero che divenne a tutti gli effetti il capro espiatorio di tutti i mali giallorossi.
Una situazione tristissima che si completò nel più logico dei modi, infatti il ceco venne venduto al Lipsia e da qui iniziò la sua redenzione, inizialmente giocando da riserva per poi essere ceduto al Bayer Leverkusen, squadra che gli ha concesso a tutti gli effetti una seconda vita calcistica.
Sono addirittura 20 i gol per lui in questa Bundesliga e non sembra essere assolutamente intenzionato a fermarsi, dato che per la rete è tornata a essere una sua amica con la quale può condividere grandi momenti, come ha potuto confermarlo anche all’Europeo con la sua Repubblica Ceca.
La rete da centrocampo nella gara del girone iniziale contro la Scozia è destinata a entrare nella leggenda della storia di questo sport, con Schick che a fine torneo ha avuto anche il privilegio di condividere con Cristiano Ronaldo la palma di capocannoniere del torneo, dunque si può dire a tutti gli effetti che il giocatore da brutto anatroccolo è tornato a essere quel cigno maestoso del quale si era innamorata la gente a inizio carriera.