In Sudamerica il calcio è vita, per questo motivo in Copa Libertadores si è assistito a un evento incredibile che va oltre ogni previsione.
La Copa Libertadores è una delle competizioni in assoluto più affascinanti che esistano nel mondo del calcio, perché il più importante torneo del Sudamerica è sempre stato in grado di far sbocciare grandissimi campioni e dar vita a partite memorabili, ma gli eccessi nel Continente non sono solo di classe, dato che ogni tanto si sfocia in gesti di agonismo davvero assurdi come quello capitato nell’ultimo turno.
Premettiamo subito che chiunque non conosca il calcio sudamericano si troverà in grossa difficoltà nel poter capire tante cose che verranno trattate in questo articolo, non perché sia sbagliato non seguire il futbol nel Nuovo Continente, ma perché tante dinamiche “normali” in quelle zone non lo sono in Europa.
Chiunque conosce questo mondo sa bene che l’agonismo è alla base del modo di intendere il calcio, anche se non si deve pensare allo stile inglese molto roccioso e intento a correre per tutta la partita, qui i ritmi sono decisamente molto più lenti, ma ciò che non deve mai mancare è la voglia di sovrastare l’avversario.
In Europa ci siamo indignati e sorpresi della testata di Zinedine Zidane a Marco Materazzi, con qualcuno che dava la colpa al campione francese di aver reagito eccessivamente e con altri che accusavano l’italiano di scarsa galanteria, ma in Sudamerica sarebbe stata un evento di ordinaria amministrazione.
Le espulsioni sono molto frequenti e gli arbitri devono avere sempre il pugno duro per poter evitare che le situazioni possano degenerare, tanto è vero che sono diversi i giocatori che si sono macchiati nel corso del tempo di eventi non proprio edificanti, anche se il peggio è probabilmente stato toccato alla Bombonera.
Nell’ultimo turno di Copa Libertadores infatti il Boca è sceso in campo contro l’Always Ready, una squadra boliviana che cercava di ben figurare in Argentina dopo che nella prima giornata aveva sfruttato l’immensa altitudine di El Alto, ben sopra i 4000 metri per battere a sorpresa i brasiliani del Corinthians per 2-0.
Dunque c’era grande speranza per poter provare a dimostrare di essere una buona squadra anche a livello del mare, ma a Buenos Aires fu El Pipa Bendetto a sbloccare il risultato con un tocco da pochi passi che ha portato in vantaggio gli Xeneizes per l’1-0, prima del fattaccio a fine primo tempo.
I giochetti di gamba eccessivi hanno sempre portato a reazioni violente in Sudamerica, così quando il terzino sinistro colombiano Frank Fabra ha iniziato a effettuare una serie di dribbling sulla fascia sinistra era logico che lo stesse facendo unicamente per innervosire i rivali per poter far sì che ne scaturisse una sanzione disciplinare, ma qui si è andato oltre.
Il colpevole dell’assurdo gesto è stato l’esterno di centrocampo Rodrigo Ramallo, con il 31enne boliviano che dopo aver effettuato un contrasto molto duro che ha fatto cadere il giocatore del Boca, ha deciso di calciare letteralmente la testa dell’avversario cercando subito di scusarsi e giustificandosi dicendo che voleva colpire la palla.
La situazione ha lasciato davvero tutti sconcertati e non appena gli argentini hanno visto cosa è stato fatto al proprio Capitano è scattato un parapiglia generale, con Gaston Avila il più scaldato di tutti che si è preso un’ammonizione per immediata spallata ai danni di chi ha commesso il fallo.
In quel momento nessuno avrebbe mai voluto trovarsi nei panni dell’arbitro uruguaiano Gustavo Tejera che ha dovuto in qualche modo cercare di sedare gli animi trovandosi costretto ad ammonire sia Avila che Benedetto che hanno provato in maniera evidente a dare il via a una caccia all’uomo nei confronti del giocatore boliviano.
Ramallo è stato ovviamente espulso e non ci sarebbe da sorprendersi se la sua Copa Libertadores possa essere già finita, dato che i primi due posti molto probabilmente andranno a Boca e Corinthians, con il Deportivo Calì vera mina vagante del girone, perché nonostante le sanzioni in Sudamerica siano abbastanza di manica larga è molto probabile pensare che le giornate possano essere quattro.
Sono stati tantissimi i casi di violenza abbastanza gratuita in giro per il Continente, tanto è vero che ci sono esempi clamoroso in passato, come in un River Plate-San Lorenzo con Bottinelli che decide di tirare una gomitata volontaria in corsa ai danni di Radamel Falcao senza un apparente motivo.
Qui però abbiamo assistito a un giocatore che ha dato un calcio in testa un collega per terra e per quanto abbia cercato di scusarsi subito per l’accaduto giustificandosi in tutti i modi possibili, il gesto sembra anche essere abbastanza volontario, salvo poi rallentare la potenza del calcio nel momento in cui si è reso conto dell’assurdità dell’azione.
A salvare l’arbitro Tejera ci ha pensato l’intervallo, dato che il fallo è avvenuto a un passo dal doppio fischio e gli animi hanno potuto un attimo raffreddarsi, con Fabra che è stato curato e che per fortuna non ha riscontrato nessun tipo di problema.
Alla fine della partita ci ha pensato ancora una volta Bendetto a chiudere i conti segnando la rete del definitivo 2-0 che ha permesso così al Boca Juniors di vincere la prima partita della stagione in campo continentale, dopo che nella prima partita gli Xeneizes erano stati incredibilmente affossati per 2-0 dal Deportivo Calì.
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