I soldi sono sempre stati un elemento essenziale nel mondo del calcio e alcuni Presidenti hanno davvero una grande disponibilità economica.
Da quando il calcio è diventato professionistico, la possibilità economica è uno degli elementi fondamentali per poter costruire unna grande squadra che possa entrare nella storia cercando di costruire la realtà migliore possibile e dunque la presenza di Presidenti molto ricchi può essere una grossa mano per i tifosi di squadre che spesso riescono a trovarsi catapultati in poco tempo nell’Olimpo del calcio assoluto.
Il blasone di una squadra è un qualcosa che si riesce a costruire nel corso degli anni e della storia, dato che sono i titoli e i trofei a far sì che le realtà massime possano essere a tutti gli effetti considerate leggendarie e iconiche non solo nella nazione d’origine, ma che possano diventarla in tutto il mondo.
All’inizio del calcio era molto difficile riuscire a trovare tante squadre che potessero essere di grande spessore tecnico, infatti in Italia arrivarono tante vittorie del Genoa, dato che la squadra ligure era prevalentemente formata da giocatori inglesi che avevano formato la società, ma con l’arrivo del calcio professionistico tutto è cambiato.
Milano e Torino sono diventate le culle del grande calcio italiano, grazie all’ingresso di Presidenti che hanno permesso a Juventus, Milan e Inter di diventare a tutti gli effetti delle squadre simbolo della Serie A, con queste tre che sono state ribattezzate le tre grandi, ovvero quelle che nella maggior parte dei casi si sono spartite i titoli e i successi.
Bianconeri, rossoneri e nerazzurri sono legati in maniera molto stretta da tre grandi famiglie, con la Juventus che ha sicuramente quello più netto ed evidente, dato che si può dire che Madama è un’azienda della famiglia Agnelli e fa parte della tradizione di questa nobile casata.
Per l’Inter la famiglia Moratti è stato un qualcosa di straordinario, con Angelo che ha reso unica la Beneamata ottenendo due Coppe dei Campioni negli anni ’60, prima che il figlio Massimo riacquistasse la società nel 1995 ottenendo anch’esso il massimo titolo internazionale nel 2010.
Il Milan ha invece la straordinaria storia creata da Silvio Berlusconi che avrebbe tanto voluto che i figli continuassero la sua passione, ma alla fine non ce n’è stata la possibilità, dunque è stato un caso molto particolare, dato che il Diavolo con il Cavaliere ha vinto di tutto e di più.
Abbiamo quindi visto solamente in Italia che per poter diventare delle squadre di primo livello e vincenti, è necessario avere alla guida della società dei Presidenti ricchi che permettano così di inserire grosse liquidità all’interno della rosa per poter costruire la realtà migliore possibile, ma oggi chi sono i grandi Paperoni del calcio?
Sembrerà incredibile, ma nelle prime posizioni rimarrete veramente sorpresi, perché non dovete minimamente pensare alle grandi squadre blasonate, con i soldi che si sono spostati sempre di più verso nuove realtà che stanno cercando di emergere e dunque la società più ricca in assoluto è il Newcastle.
Si tratta infatti del fondo saudita PIF che ha un patrimonio di 277 miliardi di euro, con il quale è nettamente il primo in questa particolare classifica e non c’è di che stupirsi quando abbiamo visto le scene di festa dei tifosi dei Magpies all’annuncio dell’acquisizione della nuova società.
Il fondo PIF domina la classifica, ma non c’è solo lui tra le sorprese
Al secondo posto in classifica c’è Carlos Slim, imprenditore messicano che nella sua nazione ha in mano praticamente di tutto e di più, tanto da essere il proprietario di praticamente tutto il tabacco e il petrolio della propria nazione, tanto da avere un patrimonio di circa 60 miliardi di euro, ma ha deciso di partire dal basso, infatti nel mondo del calcio è entrato con il Real Oviedo in Segunda Divison spagnola.
La squadra inoltre sta faticando moltissimo, con la promozione diretta che è a tutti gli effetti un miraggio e dovrà lottare con le unghie e con i denti per riuscire a rimanere agganciato in queste ultime giornate al sesto posto che vuol dire ingresso nei playoff per poter passare in Liga.
Al terzo posto invece voliamo in Francia, ma a grandissima sorpresa non si tratta dello sceicco Al Khelaifi del Paris Saint Germain, bensì di un imprenditore transalpino, ovvero François Pinault, il capo del gruppo Kering che gestisce tantissimi marchi della moda e di bellezza e che ha deciso di acquistare il Rennes.
I bretoni sono in netta crescita negli ultimi anni, ma non sono ancora riusciti a fare il grande salto di qualità che li permetterebbe di entrare definitivamente a lottare con i parigini per il titolo di campione di Francia, ma i miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti e sicuramente i 31 miliardi in banca possono essere un buon aiuto.
Per arrivare a un’italiana bisogna andare in Serie B, eppure anche qui c’è un grande rivelazione perché non si sta parlando del Monza di Silvio Berlusconi, bensì del Como dell’imprenditore indonesiano Robert Budi Hartono, uno dei più importanti produttori al mondo di tabacco e di chiodi di garofano.
I comaschi l’anno scorso hanno festeggiato il ritorno in Serie B, ma in cadetteria i lombardi si sono dovuti accontentare quest’anno di una comoda salvezza, anche se il futuro sarà sicuramente favorevole ai lariani che potrebbero cambiare completamente la storia di un club che ha dovuto masticare amaro in tante occasioni.