Purtroppo ogni giorno capitano delle morti che non possono essere previste, perché da un momento all’altro un incidente può togliere la vita.
Molto spesso ci si trova di fronte a delle tematiche che sono davvero molto difficili da poter spiegare e dalle quali è impossibile riuscire a trovare una spiegazione e darsene una ragione, soprattutto quando a perdere la vita è un ragazzo giovane che avrebbe ancora tantissimi anni di fronte a sé, ma la strada spesso sa essere letale e un incidente può causare traumi irreparabili.
La nascita dell’automobile è stata sicuramente una delle più grandi invenzioni che siano mai state create dell’uomo, dato che grazie a questi mezzi si è potuto assottigliare sempre di più le distanze, unendo popoli che non si conoscevano magari anche all’interno della stessa nazione data la grande distanza.
Infatti sono molto storici a essere convinti che la vera e propria Unità d’Italia si è avuta durante la Prima Guerra Mondiale, perché solo allora i cittadini di tutto lo Stivale hanno potuto iniziare a confrontarsi e dialogare, mentre in seguito lo sviluppo dei mezzi di trasporto ha permesso di ampliare questo avvicinamento anche senza l’obbligo di strumenti bellici.
L’automobile è dunque uno degli strumenti in assoluto più importanti che siano mai stati creati, ma purtroppo anche le quattro ruote possono trasformarsi in una trappola mortale che può portare alla fine di vita innocenti, con gli incidenti che sono sempre tristemente all’ordine del giorno.
Molti di noi, se non tutti, molto spesso ci lamentiamo del fatto che gli autovelox portino a multe spesso salate per dover rispettare dei limiti di velocità che molto spesso vengono ritenuti eccessivamente bassi, così capita che qualcuno perda la testa soprattutto se in possesso di mezzi estremamente veloci e questo può essere fatale.
Questo è infatti quello che è successo al calciatore José Antonio Reyes, esterno spagnolo di grandissime qualità tecniche che non è però riuscito pienamente a dimostrare il proprio valore, pur essendo riuscito a giocare con grandi squadre come Arsenal, Real Madrid e Sivigilia.
Tra le sue qualità in campo c’è sempre sicuramente stata la straordinaria velocità sia nello scatto che nell’esecuzione di un tiro o di un passaggio, per questo motivo dunque è ancora più beffardo il fatto che proprio questa sua caratteristica, riportata nel mondo dell’automobilismo gli sia costata la vita.
Reyes infatti stava guidando di notte nella sua Andalusi per tornare a casa a Utrera e in macchina si trovava assieme al cugino Antonio, con José che forse stanco e voglioso di tornare a casa più rapidamente del solito, decise di schiacciare in maniera troppo decisa l’acceleratore e la vettura si impennò.
Il cugino racconta di un volo incredibile di oltre 30 metri a velocità di 190 km/h, sicuramente una leggerezza di troppo da parte dell’ex esterno della nazionale spagnola, ma se Antonio è riuscito a cavarsela con un grande spavento e qualche giorno all’ospedale, per José non c’è stato nulla da fare.
José Antonio Reyes causa morte: lettera figlio
La notizia della morte del noto calciatore ha rapidamente fatto tutto il giro del mondo, sconvolgendo tutti per un fatto a dir poco catastrofico che nessuno avrebbe mai potuto mettere in considerazione solo fino a poche ore prima.
Reyes infatti era in piena salute e stava giocando quella che avrebbe dovuto essere la sua ultima stagione con la maglia dell’Extremadura, ma purtroppo non fu lui a mettere la parola fine con il suo grande amore per il calcio che gli ha regalato tanti momenti unici che lo hanno reso grande e unico.
A Madrid, sponda Real, nessuno dimenticherà mai il suo ingresso in campo nel 2007 che permise ai Blancos di ribaltare la sfida contro il Maiorca permettendo così ai ragazzi di Fabio Capello di vincere la Liga con un finale a dir poco pazzesco, anche se fu forse l’ultimo grande momento in carriera.
Già da quella stagione infatti aveva perso la nazionale spagnolo, infatti era stato convocato in occasione del Mondiale in Germania nel 2006 giocando da titolare l’ultima e influente partita del girone iniziale contro l’Arabia Saudita e da lì in poi iniziò una serie di passaggi tra Atletico Madrid e Benfica non troppo fortunati, prima di ritornare sé stesso a Siviglia vincendo ben tre Europa League.
La sua morte è stata sicuramente una delle notizie più sconvolgenti degli ultimi anni che hanno riguardato il mondo del calcio e ancora più toccante è stata sicuramente la lettere che è stata scritta dal figlioletto José Antonio Junior, che sta cercando di intraprendere la carriera del padre dato che sta ben figurando nelle giovanili del Real Madrid.
“Sempre nel mio cuore. Mi manchi così tanto papà e non ti dimenticherò mai! Grazie per questo e molti altri abbracci che terrò sempre nel mio cuore! Ti amo papà !”.
Poche parole ma estremamente sentite per un ragazzo giovanissimo, dato che all’epoca dei fatti aveva solamente 12 anni e che adesso dovrà crescere con le proprie forze senza una figura paterna come punto di riferimento e anche senza una persona che gli avrebbe potuto insegnare i trucchi del mestiere per cosa fare cosa non fare.
Il giorno del suo funerale si raccolse tutto il paese di Utrera per dare l’ultimo saluto a quello che è stato uno dei più grandi simboli di quella piccola cittadina che è diventata famosa grazie alle giocate di José Antonio Reyes.