Il ruolo dell’arbitro è sicuramente uno dei più difficili e quando si affrontano due squadre come Juventus e Inter le polemiche sono logiche.
Quando cinque anni fa venne introdotto il Var nel mondo del calcio erano in moltissimi a essere convinti che le polemiche si sarebbero finalmente placate e finalmente sarebbe stato il calcio giocato a diventare il principale interesse delle discussioni al bar e sui social network al termine della partite, ma purtroppo è sempre l’arbitro a essere al centro delle polemiche con una serie di discussioni sul suo operato che non lasciano tranquilla la categoria.
Arbitrare una grande partita di cartello del calcio italiano è sicuramente uno dei sogni maggiori che spinge un adolescente a iscriversi alla scuola per poter diventare arbitro, un lavoro che è a tutti gli effetti uno dei più difficili del mondo soprattutto a livello psicologico già da quando si inizia nelle serie giovanili.
I casi infatti che hanno visto coinvolti i direttori di gara in vergognose aggressioni anche nelle serie minori hanno in diverse occasioni spinto i massimi dirigenti dell’AIA a chiedere maggiore tutela nei confronti dei propri tesserati, ma se gli arbitri stanno vivendo un periodo molto complicato per quanto riguarda la propria incolumità fisica in certi casi, in Serie A sono bersagliati da critiche continue.
Questa stagione è sicuramente quella che ha portato maggiore confusione da un punto di vista dell’utilizzo del Var, dato che si è iniziato a parlare senza logica di non utilizzare il mezzo per poter riguardare le azioni in caso di “rigorini”, terminologia che non può essere in alcun modo accettata dalle istituzioni.
Ecco allora che nascono le polemiche a non finire come quella che ha coinvolto Irrati in occasione del rigore assegnato all’Inter e che ha permesso ai nerazzurri di vincere in casa della Juventus, con la vera contestazione che non è stata per quanto riguarda il fallo in sé e per sé ma per la chiamata del Var.
In molti infatti non stanno capendo se la tecnologia possa intervenire solamente in occasione di evidenti errori arbitrali o in qualsiasi circostanza ci siano delle situazioni limite anche perché il rigore subito da Dumfries non è uno scandalo fischiarlo, da un certo punto di vista è simile a quello che lo stesso olandese causò all’andata ma è la logica che non convince.
A peggiorare ancora di più la situazione di Irrati ci ha pensato lo stesso fischietto toscano che in occasione della conclusione di Calhanoglu ha combinato un vero e proprio disastro, dato che sulla ribattuta vincente dell’Inter, con i difensori juventini che hanno fatto loro carica su Szczesny prima di commettere un rocambolesco autogol, ha deciso di fischiare fallo per poi far ribattere il rigore ai nerazzurri.
Su Twitter è partita una vera e propria campagna contro l’arbitro che è sembrato a tutti gli effetti in confusione totale e qualcuno ha iniziato a parlare a tutti gli effetti di malafede, come ha spiegato apertamente sul suo profilo Michele Donati dove ha scritto:” Nuova regola del calcio: i rigori si battono all’infinito finché l’Inter non fa gol”
Una frase che lascia perfettamente intendere come il popolo juventino sia inferocito per la partita di ieri sera e che purtroppo allontana definitivamente le ultime lontane speranze di lotta al titolo, ma soprattutto riapre la corsa della Roma e della Lazio verso la Champions League e il quarto posto.
La Juventus non ci sta con Irrati: cosa è successo nell’azione che ha deciso il Derby d’Italia
In questo momento è difficile commentare una delle azioni più confuse che mai si siano viste in una partita di così alto blasone come uno Juventus-Inter, ma a questo punto è giusto iniziare ad analizzare in maniera lucida quello che è successo e non lasciarsi trasportare dalle emozioni.
Chi ha parlato correttamente è stato nel post partita su Sky Sport la leggenda bianconera Alessandro Del Piero che ha spiegato il suo punto di vista che è inattaccabile e che non fa una piega.
Pinturicchio infatti ha messo in chiaro come per lui quello non sia rigore perché il contatto di Morata su Dumfries è minimo, nonostante il pestone ci sia e il fallo sia aggravato dal fatto che Alex Sandro entri in maniera scomposta da dietro, ma il problema è che questi falli vengono fischiati.
L’errore dunque sta nella regola iniziale, ma Irrati ha utilizzato il metro di giudizio che viene confermato da tutta la stagione e che nella sfida di andata aveva aiutato la Juventus, con lo stesso Alex che ha fatto il paragone tra i due interventi, ritenendo che entrambi non erano da rigore ma stando a ciò che accade oggi sono chiari tutti e due.
Passiamo ora alla ripetizione e per quanto possa essere assurda a occhi meno attenti, la ripetizione del rigore non solo è sacrosanta, ma è stata a ben vedere anche un qualcosa che a suo modo ha favorito la Juventus.
La motivazione è presto detta, perché Calhanoglu ha sì sbagliato il rigore che è stato parato da Szczesny, ma sulla respinta non era successo nulla di particolarmente grave per portare al fallo, quindi il Var avrebbe sicuramente dovuto annullare la decisione di Irrati e concedere il gol ai nerazzurri anche se la ripetizione è giustissima.
Il perché è dettato dal fatto che il colpevole di essere entrato prima del tempo in area, ovvero Matthijs De Ligt, è anche il primo che interviene sulla respinta di Szczesny, dunque con la Juventus che ha beneficiato del vantaggio a disposizione in occasione dell’esito del rigore.
La situazione è dura da accettare e la sconfitta brucia, in particolar modo vedendo la grande prestazione di Madama, ma purtroppo l’azione del rigore interista, per quanto dolorosa da dover accettare, sembra essere corretta.