L’Europa League è un torneo che ha sempre regalato grandi emozioni, ma di recente ha portato anche a situazioni davvero molto violente.
Le partite a livello internazionale sono sempre state le più affascinanti e avvincenti senza alcuna ombra di dubbio, tanto è vero che sono diversi anni che le varie Federazioni stanno cercando di dare sempre maggiore risalto e importanza ai tornei continentali per privilegiarli in modo più costante e frequente rispetto alle partite di campionato.
La nascita della Conference League ha sicuramente portato con sé molti dubbi e critiche, ma ha sicuramente permesso all’Europa League di alzare nettamente il proprio valore, diminuendo il numero di squadre e potendo così avere della grandi sfide già dai primi turni, anche se la competizione non ha mai dimenticato l’agonismo come uno dei suoi principali punti di forza.
Quando nel 2009 venne cambiato il nome di Coppa Uefa trasformandolo in Europa League, erano in molti a non capirne il reale significato, ma si può dire che dopo più di 10 anni il risultato sia stato ampiamente positivo e favorevole ridando slancio e interesse verso una competizione ormai dimenticata.
Negli ultimi anni della Uefa infatti era diventato totale il disinteresse e si commette un errore se si pensa che sia stato un problema solo italiano, perché ormai era chiaro a tutti come nessuno avesse voglia di seguire il torneo con le squadre di tutta Europa che iniziavano a giocare unicamente con le riserve e le grandi che crollavano inaspettatatamente.
I diritti televisivi stavano alla larga dalla competizione e finalmente si riuscì a ridargli un senso di credito e di serietà con la nascita dell’Europa League, un torneo che inizialmente sembrava aver cambiato solamente nome, ma che col tempo ha iniziato rapidamente a ridare al trofeo un senso sempre maggiore e oggi sfiora addirittura gli anni d’oro nel decennio subito antecedente al nuovo millennio.
Dunque è ora chiaro a tutti come la voglia di vincere il trofeo sia una delle grandi spinte per le squadre di tutte Europa e in molti casi questo raggiunge delle vette a dir poco incredibili, tanto è vero che molti giocatori esagerano anche all’interno di partite nelle quali a trionfare dovrebbe essere la tecnica e la qualità.
Porto contro Lione è una di quelle sfide tra due nobili del calcio internazionale in diversi casi ha avuto un ruolo decisamente maggiore rispetto a un ottavo di finale di Europa League, per questo motivo non ci si deve stupire se la tensione in campo era altissima, inoltre i lusitani avevano dalla propria parte un tipino non troppo tranquillo.
Si parla infatti di Pepe, un difensore che è sempre stato molto noto per non aver mai badato troppo ai modi gentili e raffinati, ma che ha fatto della sostanza e della concretezza la sua arma migliore e così, anche quando probabilmente non aveva intenzioni troppo bellicose è stato protagonista di un brutto momento in campo.
Nel primo tempo era costretto a dover marcare il brasiliano Paquetà e per fermarlo i due involontariamente si sono tirati una testata violentissima che ha portato entrambi quasi a svenire in campo, con i medici che hanno dovuto rapidamente intervenire per tamponare la grande fuoriuscita di sangue dei due giocatori.
La botta tra i due fu davvero tremenda e incredibilmente a rimetterci più di tutti fu proprio il rude difensore portoghese che chiese il cambio e nell’intervallo venne sostituito da Ruben Semedo, mentre il brasiliano rimase in campo e le sue qualità vennero confermate ancora una volta dai fatti del campo.
Nonostante l’evidente fasciatura che gli copriva la testa, l’ex Milan sfruttò un perfetto contropiede dell’OL, con Dembelé che appoggiò la palla a Paquetà che calciò al volo di destro e incrociò la conclusione sul secondo palo, spiazzando Diogo Costa e regalando così un preziosissimo successo nella sfida di andata al Do Dragao.
In questo modo i francesi ebbero un vantaggio di fondamentale importanza in vista della gara di ritorno e alla Gerland riuscirono a gestirlo nel migliore dei modi, passando in vantaggio con Dembelé prima di subire il gol del pareggio da…Pepe.
No tranquilli, in questo caso non si tratta dello stesso difensore che è stato protagonista del grave scontro della partita d’andata, bensì del nuovo talento del calcio brasiliano che in estate è stato acquistato dai Dragoni per l’importante cifra di 15 milioni di euro, ma che non ha comunque impedito ai transalpini di ottenere la qualificazione.
Paquetà dunque riesce a giocar bene e a convincere anche quando non è al massimo della condizione e dopo che ha subito un grave incidente a livello fisico, portando così il Milan a rimpiangere ancora di più quella decisione che a questo punto è evidente come sia stata davvero troppo frettolosa e senza senso.
I rossoneri infatti avevano avuto buon occhio nel portarlo a Milano dal Brasile, ma come tutti i giocatori giovani serve tempo per poter permettergli di ambientarsi nella nuova squadra e, in questo caso, addirittura a una nuova nazione e a nuovo Continente.
Ora la situazione è davvero complicata, perché al Lione hanno capito perfettamente come poter avere in squadra un giocatore di primissimo livello che si sta dimostrando a tutti gli effetti un vero e proprio punto di forza della squadra e che difficilmente verrà ceduto nel breve periodo.
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